A Milano sono custodite tre ciocche di capelli di Napoleone
Presso gli Archivi di Stato di Milano saranno presentati gli studi realizzati su tre ciocche di capelli appartenute a Napoleone Bonaparte
Per ricordare il bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte (Ajaccio, 15 agosto 1769 – Isola di Sant’Elena, 5 maggio 1821) gli Archivi di Stato di Milano hanno organizzato una mostra dal titolo: “Nelle sommosse e nelle guerre. Gli archivi milanesi durante l’età napoleonica”. In occasione del termine della mostra che sarà sabato 7 maggio si terrà un incontro particolare durante il quale verranno presentati gli studi realizzati su tre ciocche di capelli appartenute a Napoleone Bonaparte.
Come sono state trovate le ciocche di capelli di Napoleone
“Non un crine di cavallo, ma tre ciocche dell’imperial chioma” questo è il titolo dell’evento che si terrà presso la sala conferenze dell’Archivio di Stato di Milano dove verranno presentati i risultati delle indagini fatte su tre ciocche di capelli attribuite a Napoleone. Secondo gli studi fatti le ciocche sarebbero giunte nel nostro paese grazie a Natale Santini, storico collaboratore di Napoleone.
Santini, interrogato in Italia dalla polizia austriaca, avrebbe portato con sé nel nostro paese questo cimelio che poi non gli sarebbe più stato restituito e così è giunto sino a noi ben conservato. L’interrogatorio di Santini è avvenuto nel 1817 qualche anno prima della morte di Napoleone Bonaparte che è deceduto il 5 maggio 1821 durante il suo esilio nell’isola di Sant’Elena.
Repubblica riporta la spiegazione degli Archivi di Stato: “Nel 1817 Santini giunse in Italia da Sant’Elena con il singolare souvenir, che non gli venne poi restituito al termine dell’indagine. I capelli entrarono così a far parte del fascicolo archivistico relativo al suo caso, giungendo fino a noi racchiusi in involucri di carta dell’epoca”
All’incontro di sabato 7 maggio a Milano saranno presenti Benedetto Luigi Compagnoni, direttore dell’Archivio di Stato, Carmela Santoro, vicedirettrice dell’Archivio e curatrice della mostra ed Elena Pilli, docente di antropologia forense all’Università di Firenze. È stata proprio la Dottoressa Pirelli a portare avanti la ricerca sui capelli per avere una prova certa che questi fossero appartenuti effettivamente a Napoleone. La conferenza è ad accesso libero ma è necessario registrarsi, in alternativa si può seguire l’evento sul canale YouTube e sulla pagina Facebook dell’Archivio di Stato di Milano.
I risultati della prova del DNA
Per avere evidenza scientifica che i capelli fossero davvero di Bonaparte gli esperti dell’Università di Firenze hanno condotto l’analisi del DNA di queste chiome. Elena Pilli ha realizzato questa ricerca David Caramelli del dipartimento di Biologia e Donatella Lippi del dipartimento di Medicina sperimentale e clinica. Repubblica riporta le spiegazioni di Elena Pilli riguardo il lavoro realizzato dal team: “Innanzi tutto abbiamo rintracciato dei discendenti ancora in vita di Bonaparte per sottoporli al prelievo di un campione biologico da confrontare con le formazioni pilifere in nostro possesso, ovvero le ciocche di capelli conservate all’Archivio di Stato di Milano.”
In particolare, sono state fatte delle indagini per risalire ai discendenti di Napoleone e prelevare loro del campione biologico. Le ricerche sono partite da Carolina Bonaparte la sorella di Napoleone che aveva il suo stesso DNA. Da lei si è partiti per delineare l’albero genealogico della famiglia Bonaparte fino a giungere ai nostri giorni. Sono stati cinque i campioni biologici ottenuti che sono stati poi confrontati con il DNA delle ciocche in nostro possesso.
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