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Mappa dell'inquinamento a Milano: dove si respira l'aria peggiore

Milano, livelli di biossido d’azoto quattro volte superiori ai limiti anche vicino alle scuole: i dati raccolti dai cittadini in mille punti della città

La mappa dell'inquinamento da NO2 a MIlano

Ogni giorno, nelle strade di Milano, adulti e bambini respirano una quantità di biossido d’azoto (NO2) che supera ogni soglia di legge e che è circa il doppio del limite indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la tutela della salute umana.

I volontari dell’Associazione Cittadini per l’Aria hanno misurato le emissioni di NO2 in diverse zone della città, a partire dalle aree vicine alle scuole: dalle rilevazioni emerge una situazione allarmante, che in alcuni punti della città supera anche di quattro volte i limiti indicati dalla legge e dalle istituzioni che si occupano di salute pubblica.

L’inquinamento da biossido d’azoto, si legge nella ricerca, è direttamente collegato alla presenza dei veicoli diesel che circolano per le strade di Milano, e “causa in questa città la morte prematura di 1.507 persone ogni anno”.

Cosa si respira a Milano: la ricerca sulla qualità dell’aria

L’associazione Cittadini per l’Aria ha pubblicato i risultati della nuova ricerca sulla qualità dell’aria a Milano: grazie all’uso di piccoli campionatori passivi che hanno registrato le concentrazioni di NO2 in un migliaio di punti della città, è stato possibile fare una stima dell’esposizione dei milanesi al biossido d’azoto (NO2) e ricostruire la mappa delle zone più inquinate della città.

I risultati sono decisamente allarmanti: i milanesi respirano quotidianamente oltre il doppio della quantità di biossido d’azoto considerata sicura per la salute umana, e la concentrazione media di NO2 in città supera anche i limiti imposti dalla normativa europea – molto più alti di quelli indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La media di concentrazione mensile di biossido d’azoto a Milano, secondo i dati rilevati dai campionatori e dalle centraline dell’Arpa presenti in città, è di 47 microgrammi per metro cubo d’aria. Secondo le norme dell’UE, la concentrazione massima da non superare è fissata a 40 µg/m3, mentre per l’Organizzazione Mondiale della Sanità i limiti da non superare per la tutela della salute si fermano a 10 µg/m3 di media su base annua e 25 µg/m3 media su base giornaliera.

Le brutte notizie non finiscono qui. “Destano particolare preoccupazione i livelli di NO2 misurati intorno alle scuole“, spiega l’Associazione: nelle zone più frequentate da bambini e ragazzi i valori registrati arrivano ai 50 microgrammi per metro cubo, e in alcuni casi raggiungono anche i 60 µg/m3.

La mappa dell’inquinamento da NO2 a Milano

La raccolta dati ha permesso all’Associazione di elaborare, tramite il machine learning, una mappa dettagliata dell’inquinamento da NO2 a Milano: il primo colpo d’occhio dà già la misura di una situazione allarmante, già denunciata da Legambiente. La mappa di Milano è dominata dai colori arancione e viola, che corrispondono a concentrazioni comprese tra i 30 e i 60 µg/m3 – stabilmente oltre le soglie indicate dalle istituzioni.

Tutta la città si trova oltre i limiti indicati dall’OMS per la tutela della salute pubblica, e il problema riguarda anche le zone in cui bambini e ragazzi passano più tempo: le scuole maggiormente esposte all’inquinamento da NO2 sono l’Istituto Comprensivo Ciresola, in viale Brianza (qui i valori medi arrivano fino a 68,8 µg/m3) e il Tommaso Grossi di via Colletta, in zona Porta Romana (qui si arriva a 63,4 µg).

Le rilevazioni hanno mostrato situazioni critiche anche intorno all’istituto Ermanno Olmi-Leopardi di via Bodio e al centralissimo Di Vona-Speri, in via Porpora, e anche nelle aree circostanti le scuole dell’infanzia di viale Corsica e via Venini. Intorno alla stazione centrale si concentrano diverse criticità, compreso il punto peggiore della città, individuato nell’ingresso del tunnel di via Spoleto, che collega via Sammartini con via Ferrante Aporti passando sotto i binari della stazione.

Ma il problema del biossido d’azoto, in una delle città più inquinate d’Italia, non salva neanche le vie dello shopping: Corso Buenos Aires, Corso 22 Marzo e Corso Magenta superano nettamente i 50 microgrammi per metro cubo, e anche le rilevazioni in via Senato – a pochi passi dal Quadrilatero della moda – hanno fatto registrare valori altissimi, oltre i 60 µg/m3.

Come si respira a Milano: la mappa dell'inquinamento

Biossido d’azoto a Milano, i rischi e le soluzioni

Il biossido d’azoto presente nell’aria delle città italiane proviene, si legge nella ricerca, “principalmente dalle emissioni del traffico e in particolare dai motori diesel”, e potrebbe essere drasticamente ridotto semplicemente regolando l’accesso di veicoli inquinanti in città.

“La soluzione esiste ed è legata alla drastica riduzione dei flussi di traffico in circolazione in città”, spiega l’Associazione, “consentendo a chi vi arriva di farlo agevolmente con i mezzi pubblici, bici, sharing, e, a chi vive e lavora a Milano, di spostarsi senza usare l’auto privata e utilizzando mezzi di trasporto commerciali davvero puliti (cargo bikes, furgoni elettrici)”.

Non solo bisogna ridurre le deroghe ad Area B ed “eliminare al più presto MOVE IN in città”, spiega l’Associazione, ma anche attivarsi per un miglioramento del trasporto pubblico ed accelerare il percorso verso Milano Città 30, “per dare il giusto valore alla sicurezza di chi si sposta in città dando dignità alle fasce deboli, come pedoni e ciclisti”.

Il biossido d’azoto, va ricordato, è un nemico invisibile ma pericolosissimo: è un gas irritante per l’apparato respiratorio e per le mucose: “oltre ad essere di per sé responsabile di decine di migliaia di morti premature in Europa”, spiega l’Associazione, “contribuisce alla formazione di altri inquinanti pericolosi per l’uomo: il particolato fine (PM2.5) e, soprattutto nelle stagioni calde, l’Ozono. È infine risaputo che ad elevate concentrazioni di NO2 si accompagnano altri agenti tossici per la salute, come il black carbon e idrocarburi policiclici aromatici (IPA)”.