A Latina scatta l'allarme granchio blu
A Latina, nei pressi della Foce di Rio Martino, due pescatori hanno catturato un esemplare di granchio blu, crostaceo molto dannoso per l'ecosistema
Un granchio blu è stato catturato a Latina: l’esemplare ha fatto la sua comparsa in una delle aree più delicate del mare del Lazio.
Dopo l’apprensione per la vespa velutina in Liguria e Toscana e quella per l’invasione delle coccinelle in Puglia, scatta l’allarme anche a Latina, questa volta per il granchio blu, un crostaceo molto pericoloso per l’ecosistema.
La presenza di questa specie, appartenente a quelle che in gergo vengono definite “aliene”, è stata scoperta da due pescatori della costa pontina: Gastone Orsini e Maurizio Lampacresce. I due hanno avvistato il granchio blu a Latina, nei pressi della Foce di Rio Martino nel Parco Nazionale del Circeo. Il nome scientifico del crostaceo in questione, conosciuto come granchio blu, è callinectes sapidus. In genere può essere lungo fino a 15 centimetri e largo 5.
Il granchio blu è un crostaceo originario della sponda occidentale dell’Oceano Atlantico, dove vive lungo le coste dell’intero continente americano, dalla Nuova Scozia fino all’Argentina e riesce a spostarsi anche seguendo i corsi dei fiumi perché è in grado di tollerare anche acque con una salinità inferiore rispetto a quella del mare.
In Europa è giunto intrufolandosi nelle acque di sentina delle navi. Per natura è onnivoro, quindi divora tutto quello che riesce a catturare: bivalvi, anellidi, avannotti, piante e anche le carogne. Le sue zampe sono piuttosto allungate: il primo paio, tramutate in chele, sono più grandi negli esemplari maschi rispetto a quelli delle femmine.
L’avvistamento del callinectes sapidus ha fatto scattare l’allarme a Latina, dove è stata catturata una femmina che presentava uova in avanzato stato di sviluppo. Secondo gli esperti, questo testimonia il successo ecologico e riproduttivo della specie nei mari italiani.
Il suo arrivo sulle coste di Latina mette a repentaglio l’ecosistema della zona perché è una specie aggressiva, vorace e onnivora. La segnalazione è stata subito inserita nel progetto “BioBlitz: ricerca, conoscenza e partecipazione per la gestione sostenibile delle risorse marine” promosso dal Ministero delle politiche agricole e realizzato dal Cursa, il Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e per l’Ambiente.
Alcuni esemplari di granchio blu sono presenti nei mari italiani sin dal 2015, quando hanno fatto la propria comparsa in Salento, nei vari bacini della marina di Ugento. Dalla scorsa estate hanno iniziato a riprodursi rapidamente anche nelle Valli di Comacchio e nella provincia di Ravenna.
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