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Dal Lago di Vagli è spuntato un vecchio mulino sommerso

Dalle acque del Lago di Vagli, situato in Toscana, è spuntato fuori un vecchio mulino sommerso, complici la grande siccità e il caldo anomalo

Il Lago di Vagli

La siccità e le alte temperature fuori stagione colpiscono ancora: questa volta gli effetti del caldo anomalo in Italia si ripercuotono sul Lago di Vagli, situato nel Comune di Vagli Sotto in provincia di Lucca.

Nello specchio d’acqua della Toscana sono riemersi i resti di un mulino che non si vedevano ormai da trent’anni in questa stagione. Una conseguenza diretta della siccità che ha colpito l’Italia nel 2022, uno degli anni più caldi della storia.

Dal Lago di Vagli spunta un vecchio mulino

Le temperature estive del mese di ottobre, unite all’assenza delle piogge che va avanti ormai da diversi mesi, stanno modificando il paesaggio nazionale: non fa eccezione nemmeno la Toscana che vede trasformarsi sempre più i suoi laghi e i suoi fiumi.

Nel caso del Lago di Vagli bisogna specificare che in alcune occasioni più riaffiorare la torretta dell’Enel oppure il vecchio mulino stesso, ma quando succede, raramente, è sempre in un periodo diverso dell’anno, in autunno inoltrato o anche in inverno.

Quasi mai il vecchio mulino aveva fatto capolino dalle acque del Lago di Vagli a ottobre: una rarità che ha attratto diverse persone durante il ponte di Ognissanti, giunte sul lago per godersi uno spettacolo che nemmeno gli abitanti più anziani del luogo ricordavano.

Il Lago di Vagli, situato in Garfagnana, può contenere fino a 43 milioni di metri cubi d’acqua. Al suo interno nasconde una sorta di paese fantasma che venne sommerso nel 1947, quando fu costruita la diga sul fiume Edron. In quell’occasione, gli abitanti dei borghi di Piari, Pantano e Fabbriche di Careggine lasciarono le proprie case.

I resti di quello che era il vecchio abitato si trovano nel punto più profondo del lago e possono riaffiorare in superficie solamente con uno svuotamento completo del bacino. L’ultimo svuotamento totale risale al 1994: nella foto in alto e in copertina si vede proprio un’immagine periodica pulizia dell’invaso del 1994.

Nel 2021 Enel, inserita nella classifica delle migliori aziende dove lavorare in Italia, aveva annunciato un nuovo svuotamento del Lago di Vagli per motivi legati alla manutenzione: l’operazione è stata poi rimandata a causa del Covid-19 e per altri motivi. Il nuovo svuotamento dovrebbe avvenire nei prossimi, secondo alcuni nel 2024.

Siccità in Italia: laghi e fiumi in crisi idrica

Quello del Lago di Vagli è solo uno dei tanti episodi legati alla grande siccità che ha colpito l’Italia nel corso del 2022. Basti pensare che dal Lago di Garda, a Sirmione, è spuntata una spiaggia di rocce, ribattezzata come “la spiaggia che non c’era”. Il fenomeno è stato favorito dal livello basso dell’acqua del Lago di Garda, arrivata quasi ai minimi storici.

In precedenza, invece, dal fiume Po è emersa una bomba inesplosa: l’episodio è avvenuto a Borgoforte in provincia di Mantova. Grazie alla secca del Grande fiume, colpito dalla peggiore crisi idrica degli ultimi 70 anni, sugli argini è stata ritrovata una bomba inesplosa che risale addirittura alla Seconda Guerra Mondiale. Restando in tema di fiumi, dal Tevere in secca a Roma durante il mese di luglio è spuntato un reperto molto antico: i resti del ponte neroniano che solitamente sono sommersi.