Lago di Mezzano, l'oasi del rave illegale nel Lazio
Un rave illegale è stato organizzato nei pressi del lago di Mezzano, un'area molto importante dal punto di vista storico e naturalistico, situata nel Lazio
Sta facendo molto discutere il rave illegale organizzato nell’area del lago di Mezzano, nei pressi del paese di Valentano, in provincia di Viterbo, al confine tra Lazio e Toscana. Il rave ha preso il via il 13 agosto 2021 e tre giorni dopo, il 16 agosto, proprio nelle acque del piccolo lago di origine vulcanica è stato ritrovato il corpo di un ragazzo.
La location scelta per il rave illegale è molto importante dal punto di vista storico e naturalistico. Scopriamola meglio.
La storia del lago di Mezzano
Di origine vulcanica, il lago di Mezzano si è formato circa 400 mila anni fa. Da alcuni studi è emerso che le rive del lago di Mezzano sono state popolate già a partire dall’Età del rame (III millennio a.C), durante l’età della “Cultura Appenninica” nell’Età del Bronzo, fino al Bronzo finale (XII sec a.C.).
Di lui hanno parlato anche Plinio, Vitruvio e Seneca, che lo hanno descritto come “Lacus Statoniensis” (“lago delle costruzioni“), in riferimento ai resti di villaggi di palafitte sommersi dalle acque, che sono stati ritrovati in occasione delle esplorazioni subacquee del fondale del 1973.
Il lago di Mezzano ha regalato la più vasta quantità di reperti integri di tutta l’Italia centrale. I reperti (ceramiche, oggetti in legno e bronzi) sono conservati nel museo della Tuscia e della Rocca Farnese di Valentano.
L’importanza naturalistica del lago di Mezzano
Il lago di Mezzano ha una forma rotondeggiante, caratteristica dei bacini di origine vulcanica, e si estende per 47,50 ettari. Ha un emissario, il fiume Olpeta, che a sua volta è affluente del Fiora. Nonostante si trovi a soli 7 chilometri dal lago di Bolsena, con esso non ha alcun collegamento idrografico. Si alimenta solo con le piogge.
L’ambiente circostante è rimasto praticamente inalterato, complice anche la distanza dai centri abitati e la possibilità di raggiungere il lago solo a piedi. Attorno al bacino sono presenti canneti e campi coltivati. Il colore dell’acqua spazia dal verde cobalto a blu profondo.
In corrispondenza del fiume Olpeta, emissario del lago di Mezzano, è possibile trovare gallinelle d’acqua, martin pescatori, porciglioni, folaghe e falchi di palude. Nelle acque del lago vivono tinche, carpe, trote, lucci e il persico-trota. Nell’area è possibile trovare anche caprioli, cormorani e fagiani.
Sul versante ovest del lago di Mezzano spicca un bosco: qua alberi di alto fusto con piante di cerro e roverelle secolari celano il leggendario Castello di Mezzano, di origine longobarda, distrutto nella metà del 1300. Si narra che Pia de’ Tolomei, nobildonna citata da Dante nella Divina Commedia, sia stata rinchiusa e uccisa qua. Poco distante dal lago, a circa 1,5 chilometri, c’è una enorme roverella, tra le più antiche piante del Lazio.
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