La bottiglia di vino più preziosa al mondo è "made in Italy"
In Italia è stata realizzata la bottiglia di vino più preziosa al mondo: è un Amarone della Valpolicella, impreziosito con diamanti e rubini
In Italia e, più precisamente, a Vicenza si trova la bottiglia di vino più preziosa al mondo: si tratta, nello specifico, di una bottiglia di Amarone della Valpolicella ed è stata realizzata utilizzando 500 diamanti e rubini provenienti dalla Birmania.
La storia della bottiglia di vino più preziosa al mondo
La realizzazione della bottiglia di vino più preziosa al mondo è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il distretto orafo della città di Vicenza, un’autentica eccellenza italiana. I mastri orafi hanno lavorato per ore e ore per riuscire nell’impresa. Il team di realizzatori ha spiegato al ‘Tgr del Veneto’ che il lavoro di incastonatura delle pietre preziose inizia nel momento in cui si riesce a far combaciare perfettamente il collo della bottiglia con il sigillo.
Per riuscire a rendere l’Amarone della Valpolicella la bottiglia di vino più preziosa al mondo sono stati scelti circa 500 diamanti purissimi, incassati tutti a mano uno per uno, e 10 rubini sangue di piccione tra gli 1 e i 2 carati provenienti dalla Birmania. Il vero pezzo forte, però, è rappresentato dal rubino 20 carati sangue di piccione collocato sulla sommità del sigillo. Si tratta, infatti, di “una pietra unica al mondo”.
Quanto costa la bottiglia di vino più preziosa al mondo
Il prezzo della bottiglia di vino più preziosa al mondo realizzata a Vicenza con l’Amarone della Valpolicella, già di per sé tra i vini più costosi in Italia, è davvero super: per acquistarla, infatti, si parte da un valore di 2 milioni e mezzo di dollari.
Alla scoperta del distretto orafo di Vicenza
La città di Vicenza è un punto di riferimento per l’Italia e il mondo intero per quanto riguarda l’arte e la produzione orafa. I primi monili in oro ritrovati in quest’area rappresentano un’importante testimonianza del fatto che la pratica dell’oreficeria qui era in uso addirittura già nell’età del ferro (II-I secolo a.C. circa).
Bisogna attendere, però, il 1399 per il primo atto pubblico che documenta in maniera ufficiale l’esistenza di una fiorente attività orafa nell’area vicentina: è l’atto di costituzione della Fraglia degli Orafi di Vicenza, una corporazione che includeva al suo interno ben 150 artigiani.
Nei secoli successivi, l’attività orafa di Vicenza si è intrecciata con quella della Repubblica Serenissima di Venezia. La bravura dei maestri orafi vicentini era tale che sia i nobili veneziani che la stessa Chiesa, in quel periodo, richiedevano continuamente loro manufatti di enorme pregio artistico. Alla luce di ciò, le botteghe artigiane dedicata all’arte e alla produzione orafa si moltiplicarono a Vicenza (così come anche a Bassano del Grappa).
Nell’Ottocento, poi, accanto alle botteghe artigiane cominciarono a svilupparsi anche decine di aziende, che hanno così dato il via al decollo industriale del settore. Ancora ai giorni nostri il distretto orafo di Vicenza è riconosciuto per una produzione di fascia alta, in grado di dar vita a gioielli di autentica qualità ed enorme valore, proprio come la bottiglia di vino più preziosa al mondo realizzata arricchendo con diamanti e rubini una bottiglia di Amarone della Valpolicella, uno dei migliori vini del Veneto.
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