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Un italiano per la prima volta tra i 10 prof migliori al mondo

Carlo Mazzone è il primo professore italiano a raggiungere la finale del Global Teacher Prize: in palio un milione di dollari da spendere per la scuola

Scuola

Un professore italiano, per la prima volta, è stato inserito nella classifica dei dieci migliori insegnanti al mondo: si tratta di Carlo Mazzone, docente di informatica a Benevento.

Mazzone è il primo italiano che riesce a conquistare l’accesso tra i dieci finalisti che proveranno ad aggiudicarsi il Global Teacher Prize, premio arrivato alla sua seconda edizione e creato dalla Varkey Foundation in collaborazione con l’Unesco. Quest’anno sono stati 12 mila gli insegnanti provenienti da 140 paesi diversi che si sono sfidati per raggiungere la fase finale del premio: in palio c’è un milione di dollari che dovranno essere spesi dal vincitore in progetti per la scuola.

Nella top 10 dei migliori professori al mondo, oltre a Carlo Mazzone, ci sono anche l’inglese Jamie Frost, la sudafricana Mokhudu Cynthia Machaba, la statunitense Leah Juelke e Yun Jeong-Hygun proveniente dalla Corea del Sud. La premiazione, a causa della diffusione del Covid-19, avverrà via web il 3 dicembre a Londra, presso il Natural History Museum. Nel corso dell’evento verrà anche annunciato un riconoscimento destinato a un eroe che durante l’anno si è spinto oltre per far sì che i giovani continuino a imparare durante la pandemia.

Il Global Teacher Prize è un premio che è stato ideato per sottolineare l’importanza del ruolo svolto da tutti gli insegnanti all’interno della società contemporanea. Il riconoscimento mira a mettere in primo piano l’eccezionale lavoro svolto dai professori di tutto il mondo, rendendo note migliaia di storie di eroi che hanno trasformato la vita dei più giovani.

Originario di Ceppaloni, comune in provincia di Benevento, Carlo Mazzone da piccolo era considerato una sorta di pecora nera della casa. Figlio e fratello di docenti, insegnanti e presidi che amavano il greco e il latino, Mazzone non era attratto dalle materie umanistiche: aveva una passione per l’elettronica e desiderava diventare uno scienziato.

All’insaputa della sua famiglia decise di iscriversi a radio Elettra, leggendo i fascicoli di nascosto. Negli anni, visto che mancavano volumi relativi alla sua materia, i computer, ha iniziato a scriverli basandosi sulle esperienze maturate prima nelle aziende e poi in classe, organizzando le lezioni in pratiche sfide tra gruppi di alunni per creare progetti, molti dei quali premiati a livello europeo.