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Italiani e tv: quanti schermi a testa, quante famiglie sono senza

Rapporto Auditel-Censis ‘La nuova Italia televisiva’: le smart tv superano le tradizionali, ma sono molti gli italiani che non hanno la tv in casa

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Schermi sempre più grandi e più connessi ad internet: per la prima volta, dal Rapporto Auditel-Censis emerge che la maggior parte delle famiglie italiane possiede almeno una tv collegata a internet, una smart tv.

I risultati dell’indagine ‘La nuova Italia televisiva’, presentati il 14 novembre 2023 presso la Sala Capitolare del Senato, parlano chiaro: le smart tv hanno superato i televisori tradizionali, e la fruizione di serie, cinema e programmi televisivi è sempre più legata all’offerta digitale.

C’è però un dato che non può non far riflettere: nell’Italia del 2023, quasi il 10% delle famiglie non accede a Internet da casa. E ci sono anche moltissime case in cui non c’è neanche un apparecchio televisivo.

Report Auditel-Censis 2023: quante tv ci sono nelle case degli italiani

Gli italiani che si servono dei servizi streaming per guardare contenuti video sono 26,3 milioni: soltanto 7 anni fa erano appena 16 milioni, il che significa che in pochi anni si è assistito a una crescita del fenomeno che supera il 65%. Agevolato in epoca pandemica, lo slancio verso i contenitori digitali di film, serie e programmi televisivi cresce con una costanza che è ormai slegata dai vari lockdown: nell’ultimo anno, si parla di un +6,6%.

È uno dei dati che emerge dal sesto Rapporto Auditel-Censis, presentato in Senato, che racconta come sta cambiando ‘La nuova Italia televisiva’: gli italiani sono sempre più connessi, scelgono schermi sempre più grandi e hanno ormai virato con decisione verso le smart tv, le televisioni intelligenti che si collegano a internet.

Gli schermi crescono sia in quantità sia il qualità: oggi nelle famiglie italiane ci sono in media 5 schermi tra tv, pc, smartphone e tablet. In totale, nelle case italiane si contano 122 milioni di dispositivi, il 2,2% in più rispetto allo scorso anno. Anche le dimensioni crescono: le tv da 50 pollici, dal 2017 a oggi, sono letteralmente triplicate: erano meno di 2 milioni, circa il 4% del totale; oggi sono oltre 6 milioni, e coprono più del 14%.

Il sorpasso delle smart tv sulla tv tradizionale

L’aumento riguarda soprattutto gli schermi connessi a internet, che sono oggi oltre 97 milioni: con un incremento del 31,7% in sette anni, gli schermi connessi rappresentano ormai la maggioranza assoluta dei dispositivi presenti nelle case degli italiani.

Per la prima volta, le smart tv sono più numerose degli apparecchi tradizionali. In totale le tv connesse a internet sono 21 milioni (contro i 20 milioni e mezzo di tv tradizionali), e sono presenti nelle case del 50,1% degli italiani. Il sorpasso delle tv intelligenti è collegato a doppia mandata al boom dei servizi in streaming, che coinvolgono anche i network nazionali: Rai, Mediaset e La7 hanno infatti dimostrato, si legge sul ‘Corriere’, di “potere tenere gli ascolti lineari e di recuperare quote di ascolto aggiuntivo sulle piattaforme digitali”. I dispositivi più numerosi però restano gli smartphone: nelle case italiane ce ne sono 50 milioni e 600mila.

Gli italiani senza internet e senza tv

Dall’ultimo report Auditel-Censis, però, emerge anche una realtà completamente diversa, che coinvolge un numero importante di italiani. Quasi un milione e mezzo di italiani è senza tv: si tratta di 700mila famiglie, il 2,8% del totale. Nelle loro case, non è presente neanche un apparecchio televisivo.

E ci sono anche due milioni di famiglie che non si collegano a internet da casa: i nuclei familiari che non possiedono un collegamento a internet sono l’8,3% del totale. A queste si aggiungono 5 milioni e 500mila famiglie (il 22,4%) che si collegano da casa ma esclusivamente con il cellulare e 9 milioni di famiglie, il 36,9%, che non hanno accesso alla banda larga.

“Il processo di digitalizzazione prosegue”, è stato spiegato durante la presentazione del report, “ma c’è un problema di quantità e qualità della connessione che non consente a tutti di avere le stesse possibilità”.