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Invasione di vespe e calabroni al ministero: morte 50 mila api

Un'invasione di vespe e calabroni ha sterminato le 50mila api che erano situate sul tetto del ministero dell'Agricoltura a Roma, in via XX Settembre

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Colonia api

Circa 50.000 api sono state sterminate a Roma da un’invasione di vespe e calabroni: l’alveare si trovava sul tetto del ministero dell’Agricoltura, dove era stato fatto sistemare nel mese di maggio del 2023 per volontà del Ministro Lollobrigida.

Vespe e calabroni hanno sterminato le api del ministero

Un alveare, composto tra tre arnie, era stato allocato sul tetto della sede del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, in via XX Settembre a Roma, come simbolo di operosità.

Le api presenti all’interno dell’alveare sono state però sterminate a causa di un’invasione di vespe e calabroni che svolazzavano con fare minaccioso intorno alle arnie. Dal Ministero è stato dato l’ordine di sopprimere i nuovi predatori.

L’iniziativa era stata lanciata a maggio del 2023, in occasione della Giornata mondiale delle api e rientrava nell’ambito del progetto chiamato ‘Apincittà’ e ideato con l’obiettivo di mappare la biodiversità urbana: a inaugurare l’alveare era stato lo stesso Ministro Lollobrigida.

L’attacco di vespe e calabroni nei confronti dell’alveare situato sul tetto del Ministero, in via XX Settembre a Roma, non ha sorpreso la Federazione apicoltori italiani che ha sottolineato la crescita della presenza insetti sempre più aggressivi negli ultimi anni, sia a livello nazionale che continentale:

“In Italia e in Europa si stanno diffondendo, già da diversi anni, molti predatori delle api mellifere – ha avvistato la Federazione apicoltori italiani – gli attacchi agli alveari, sia nelle zone rurali sia negli ambienti urbani, risultano sempre più frequenti, specie nel periodo di massimo innalzamento delle temperature”.

Il progetto continua

Il 20 maggio del 2024, a un anno di distanza dalla creazione dell’alveare sul tetto del Ministero e in occasione della Giornata Mondiale delle Api, Francesco Lollobrigida aveva scritto su Instagram:

“Celebriamo oggi la Giornata mondiale delle api. Il loro ruolo di impollinatore costituisce un patrimonio di immenso valore per la tutela dell’ambiente: senza le api molte delle nostre produzioni agricole non sarebbero possibili. È per questo che come Masaf, oltre a numerose misure a favore dell’apicoltura italiana, da oltre un anno, grazie al progetto Apincittà ideato dalla Federazione Apicoltori Italiani, siamo la prima sede istituzionale europea a ospitare un apiario. Tuteliamo le api. Per noi, per la natura, per le future generazioni”.

Il post di Instagram era stato pubblicato a supporto di un video che ritraeva lo stesso Ministro parlare dal tetto della sede del Masaf: “Le api sono il simbolo dell’operosità e sono anche il simbolo di un ministero, il primo che ha sul proprio tetto un alveare – aveva dichiarato Lollobrigida – dove le api svolgono un prezioso lavoro all’interno di una città, la città agricola più importante d’Europa, la città di Roma.

Le tre arnie sono tricolori perché queste famiglie di api lavorano ogni giorno qui in Italia, con un prezioso contributo a garantire l’ambiente, e anche come esempio di come si possa lavorare e produrre grande qualità. Le abbiamo volute qui come simbolo ma anche per vederle operare e per avere un prodotto straordinario (il miele) da offrire agli altri e far comprendere quanto le api siano importanti per l’umanità”.

Le api sterminate da vespe e calabroni, comunque, verranno rimpiazzate: a comunicarlo è stata la Federazione apicoltori italiani-Confagricoltura che ha in carico la gestione delle api ospitate sul tetto del ministero nella sede di via XX Settembre a Roma.