Brucia il Drago di Vaia: in fiamme la scultura delle Alpi
Un incendio ha ridotto in cenere il Drago di Vaia, opera d'arte in legno sull'Alpe Cimbra: era stata realizzata dallo scultore Marco Martalar
Il Drago di Vaia, la scultura in legno realizzata dall’artista Marco Martalar sull’Alpe Cimbra, è andata completamente distrutta in seguito a un incendio.
In fiamme il Drago di Vaia sull’Alpe Cimbra
Le fiamme, ben visibili da considerevole distanza, hanno allertato molte persone che hanno immediatamente avvertito i Vigili del fuoco. I volontari di Lavarone si sono recati sul posto per spegnere il rogo, ma non c’è stato niente da fare per l’opera d’arte: le fiamme l’hanno ridotta in cenere.
L’incendio è divampato nella serata di martedì 22 agosto 2023: l’intervento dei Vigili del fuoco non è bastato per salvare la maestosa scultura realizzata con gli scarti in legno della tempesta Vaia.
Isacco Corradi, il sindaco di Lavarone, su Facebook ha scritto un post molto toccante, una sorta di lettera aperta in cui si rammarica per la triste sorte toccata alla meravigliosa scultura di legno:
“Cosa avrai fatto di tanto male? Il drago non è mio è da subito stato di tutti, della comunità di Lavarone, dell`Alpe Cimbra e di tutte le persone che lo hanno amato in questi anni – ha scritto il sindaco sul suo profilo ufficiale di Facebook – Sei stato presenza scomoda ingombrante ma non può essere diversamente per un drago, ho solo una speranza che quello che è successo sia stato un errore per quanto stupido e non un atto voluto. Il risultato non cambia ma moralmente mi sentirei più tranquillo nel sapere che non vi sono persone che girano a Lavarone capaci di far sparire una cosa così bella. Saremo più forti della stupidità e non ci faremo prendere da rabbia, rancore”.
Nel post di Facebook, oltre a manifestare la propria vicinanza nei confronti dell’autore della scultura in legno, Marco Martalar, il sindaco di Lavarone Isacco Corradi ha segnalato l’apertura di una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme: il ricavato servirà a sostenere il progetto che punta a far rinascere il drago andato in fiamme.
Drago di Vaia, la storia dell’opera d’arte
Quello ridotto in cenere dalle fiamme era il drago in legno più grande d’Europa: era stata realizzata dallo scultore veneto Marco Martalar qualche anno fa, con l’obiettivo di valorizzare il legno dell’Avez del Prinzep e degli alberi colpiti dalla tempesta Vaia, un evento estremo che provocò lo schianto al suolo di milioni di alberi nell’ottobre del 2018.
Le dimensioni del Drago di Vaia erano mastodontiche: era alto 6 metri e lungo 7. Per realizzarlo sono state utilizzate 3.000 viti e 2.000 pezzi di radici e scarti della tempesta Vaia. Inizialmente l’artista Marco Martalar aveva pensato a un progetto che prevedeva la rinascita dell’Avez del Prinzep spazzato via dalla tempesta, ma in seguito ha cambiato idea, puntando su una scultura che potesse simboleggiare la convivenza con la natura.
Il drago di Marco Martalar, nel corso degli ultimi anni, ha rappresentato una grande attrazione turistica del Trentino Alto Adige, richiamando tanti visitatori incuriositi da un’opera di tale portata e nata con lo scopo di recuperare il legno degli alberi spazzati via dalla tempesta Vaia.
Un incendio ha distrutto la meravigliosa scultura che ha avuto la stessa sorte di un’altra opera d’arte: la Venere degli stracci andata in fiamme a Napoli, in piazza Municipio.
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