In Val di Fiemme la foresta dei violini che rapì Stradivari
Negli abeti rossi che crescono alle pendici delle Dolomiti si nasconde il segreto del suono raffinato dei violini
Il segreto dello struggente suono dei violini è nel legno di cui è composto. Certo, senza l’estro e la bravura dei violinisti, che con tocchi sapienti elevano melodie struggenti, lo strumento musicale della famiglia degli archi non sarebbe altro che un oggetto inanimato e che anzi in pessime mani si tramuterebbe in un dispensatore di lamenti.
Eppure è soprattutto nel legno giusto che si nascondono le note perfette. Lo sapeva bene Stradivari, liutaio italiano, autore di strumenti a corde di pregevolissima fattura. Violini, viole, chitarre e arpe da lui prodotte sono oggi oggetto di culto. Per i suoi raffinati strumenti Stradivari utilizzava il legno dell’acero dei Balcani; per le fasce, il manico e la tavola l’abete rosso che cresce nella val di Fiemme. Secondo una nota leggenda, il creatore dei violini, che oggi valgono milioni di euro, sceglieva i tronchi facendo rotolare dalle montagne i gli alberi tagliati, in modo da poterne ascoltare il suono e selezionare solo quelli che avevano il rimbombo più suadente.
Di certo il famoso produttore degli strumenti a corde si mosse dalla sua Cremona per raggiungere la foresta di Paneveggio, in Trentino, alla ricerca degli alberi più idonei per la costruzione dei suoi ricercatissimi violini. Il legno dell’abete rosso è perfetto per creare le parti più importanti del violino: grazie alla sua peculiare elasticità il suono viene trasmesso in maniera impeccabile, inoltre i particolari canali linfatici dell’albero funzionano come piccole canne d’organo che creano una risonanza unica. Caratteristiche ghiotte per il produttore di strumenti musicali. Per preservarne le caratteristiche i fusti vengono abbattuti – e prontamente rimpiazzati – solamente nei mesi di ottobre e novembre, periodo in cui nel tronco c’è poca linfa. Oggi riuscire a trovare la qualità del legno che era a disposizione di Stradivari è davvero difficile. Tra il Seicento e il Settecento l’Europa fu colpita da una piccola glaciazione. Il freddo influì sullo sviluppo degli alberi che crebbero con anelli sottili e perfettamente concentrici, fibre regolari e pochi nodi. Caratteristiche perfette per la costruzione dei violini.
Chi fosse interessato a raggiungere il posto in cui nascono i violini migliori deve raggiungere il comune trentino di Predazzo e poi imboccare la statale numero 50 fino a raggiungere Passo Rolle.
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