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Il lago di Fondi dove fiorisce la Mandragora

Il più grande dei laghi costieri del Lazio tra pesca e recupero ambientale

Dalla forma irregolare e rivestito da canneti ecco il più grande dei laghi costieri del Lazio.
Lungo le rive si possono incontrare 73 specie di uccelli, di cui buona parte d’interesse comunitario, oltre 20 specie di orchidee selvatiche e in autunno fiorisce la Mandragora, erba velenosa, alla cui radice anticamente venivano attribuite virtù magiche e proprietà afrodisiache.

Circondato da campi e serre nella piana di Fondi, tra i maggiori mercati ortofrutticoli italiani, è noto anche per le isole galleggianti, chiamate “ballene“, frammenti di sponde formati da radici e canne che si staccano e fluttuano nella corrente.
E’ presente una alternanza di acque dolci che defluiscono verso il mare e di acqua salata che affluisce nel bacino, per questo ci sono sia pesci d’acqua dolce come la carpa e pesci marini come la spigola.

In un passato recente diverse attività umane hanno contribuito a deteriorare questo particolare ambiente, come il proliferare di scarichi non depurati, il largo uso di fertilizzanti sui terreni, il prelievo eccessivo di acqua per l’irrigazione o la pratica dello sci nautico ma negli ultimi anni si è registrata una controtendenza con risultati promettenti, per esempio ora gli scarichi vengono avviati al depuratore.

Storicamente sono i pescatori, riuniti nella cooperativa del Pescatori del Lago di Fondi, le sentinelle delle risorse naturali, che intendono si sfruttare, ma sempre in modo sostenibile.