I santuari più famosi d'Italia
Da nord a sud alcuni dei santuari più famosi d'Italia, legati a storie che li rendono straordinari: uno di loro consacrato dall'unico Santo citato nella Bibbia
Il Santuario di Pietralba
Il Santuario di Pietralba in località Nova Ponente famoso dal 1988 in tutto il mondo grazie a una visita di Papa Giovanni Paolo II. L’indulgenza plenaria è concessa a chi si reca nel luogo dove è custodita una Madonna Addolorata in alabastro. La Pietà in miniatura, soli 20 centimetri piedistallo compreso, si trova nella cappellina del 1547 che è incorporata nella chiesa barocca costruita secoli dopo dai fedeli.
Piccola ma dai grandi poteri, come testimonia la miriade di ex-voto donati da chi ne ha ricevuto una grazia. E, secondo certi storici di trentini, intorno al 1700 bisognò farne una copia, a causa del deterioramento dell’originale che i fedeli consumavano con il fervore dei loro baci, quando addirittura non lo scalfivano con i denti per portar via almeno un piccolo frammento e farne pane. Venerazione sacra e riti pagani mescolati a più di 1500 metri tra i boschi della Val d’Ega.
Santuario di Castelpetroso
Il Santuario di Castelpetroso a pochi chilometri da Isernia si staglia su un’altura appenninica contro il verde dei boschi come una visione: in puro stile gothic revival il Santuario di Maria Santissima Addolorata. La cupola centrale è alta 52 metri e simboleggia un cuore circondato dalle sette cappelle laterali: sette, come le spade che trafiggevano il cuore della Madonna apparsa nel 1888 alle due pastorelle nella grotta lì accanto.
Dopo le apparizioni una guarigione, e dalla grotta scaturì una sorgente: un prodigio dietro l’altro, i devoti volevano una chiesa. Nel 1890 la prima pietra, ma la costruzione, di per sè lenta per cause logistiche, fu interrotta per i motivi più vari più volte, e solo nel 1975 il santuario verrà consacrato. Nel 1907 le offerte polacche consentirono l’ultimazione della prima cappella, là dove nel 1995 s’inginocchierà Papa Wojtyla.
Santa Casa di Loreto
La vergine lauretana originale della Santa Casa di Loreto si perse in un incendio nel 1021, quella attuale è realizzata in legno di cedro dal Celani. Ma il culto di questo Santuario non riguarda né immagini né reliquie di santi. Sono stati gli stessi angeli a portare i resti dell’abitazione di Maria di Nazareth, completa del piatto in cui mangiò Gesù e di graffiti paleocristiani.
Nel 1291, con i crociati espulsi dalla Palestina, la Casa rischiava di finire in mano ai musulmani, fu salvata per miracolo angelico e trasportata in slovenia da lì, nel 1294, approdò in territorio pontificio. Ciò che la leggenda non spiega è l’origine palestinese della roccia di cui sono fatte le mura della casa e il tipo di taglio delle pietre legato alla tradizione mediorientale. Forse la leggenda degli angeli nasce dal cognome di coloro che vollero il salvataggio della Santa Casa, Principi Angeli Comneno?
Santuario di Tindari
È la storia che lega il passato e il futuro con chiaroveggenza chirurgica? Se così fosse era scritto che la Madonna di Tindari dovesse sbarcare sulle spiagge della baia siciliana dopo aver viaggiato nascosta nella stiva di una nave di ritorno dall’oriente. Una tempesta costrinse la nave al riparo della rupe di Tindari ma, placati i marosi, per quanto i marinai si affannassero a remare, non si riusciva a spostare il vascello.
Si dovette alleggerire il carico sbarcando la cassa con la statua della Vergine con il bambino: solo allora la nave riprese le onde. Gli abitanti recuperarono la Madonna e la collocarono in cima alla rupe, là dove non esisteva più una città dedicata a Tindaro, re mitologico di quello stesso oriente da cui la Madonna bruna era stata salvata a seguito dell’editto che proibiva il culto delle immagini sacre.
Santuario di Montesantangelo
Quando il popolo dei Longobardi vide il Santo dalla spada sguainata e il diavolo schiacciato sotto al piede dovette scambiarlo per il divino Odino: nel 650 ne diventò patrono e i prodromi dell’odierno santuario, situato in provincia di Foggia, divennero punto di riferimento per tutto l’Occidente.
La Via Sacra dei Longobardi legava i luoghi di culto micaelico non solo nel meridione, visto che essa è in perfetto asse con Mont Saint-Michel in Normandia e con Gerusalemme, passando per la Sacra in Val di Susa: 1.000 chilometri esatti l’uno dall’altro. Ha 15 secoli di storia la Celeste Basilica, unico santuario al mondo a non essere stato consacrato dall’uomo, ma direttamente dall’Arcangelo.
E una civiltà fatta di ostelli creati appositamente dai Templari e servizi di scorta affidati ai Cavalieri di Malta a protezione dei pellegrini, che, se diretti dal principe delle milizie divine godevano di prerogative da convoglio di re.
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