I parchi più belli d'Italia: trionfa il Lazio. I vincitori
Tra i 10 al top, il Giardino di Ninfa di Latina tra i privati e Villa Medici a Roma, il Giardino Botanico della Cutura di Giuggianello (Lecce) e Villa Serra a Sant'Olcese (Genova)
Dalla Lombardia alla Calabria, dalla Toscana alla Puglia, dal Lazio alla Liguria: è un lussureggiante e corroborante viaggio nel Belpaese quello tra i 10 finalisti della tredicesima edizione del concorso “Il Parco Più Bello d’Italia“.
A contendersi la palma del migliore erano Villa Toeplitz a Varese, Villa Borromeo Litta Visconti a Lainate (Milano), Villa Grock a Imperia, il Giardino dei Tarocchi di Capalbio (Grosseto), Villa Serra a Sant’Olcese (Genova), Villa Medici a Roma, il Giardino di Ninfa a Latina, il Giardino Storico Garzoni a Pescia (Pistoia), il Giardino Botanico La Cutura di Giuggianello (Lecce) e Villa Caristo a Stignano (Reggio Calabria).
E il viaggio si è concluso davanti ai cancelli dei due giardini vincitori, entrambi siti nel Lazio ma radicalmente diversi per ispirazione e struttura.
Il “Parco Più Bello d’Italia” per la categoria Parchi Privati è risultato, nell’ultima edizione del concorso, Il Giardino di Ninfa di Latina.
Creato tra le rovine dell’antica città nel XVI secolo dal cardinale Nicolò III Caetani, alla fine dell’Ottocento fu plasmato come un giardino romantico, un’affascinante fusione di mura in rovina, piante maestose (cipressi, lecci e faggi), una grande varietà di arbusti, rose in gran numero e un giardino di roccia.
Il “Parco Più Bello d’Italia” per la categoria Parchi Pubblici è risultato Villa Medici a Roma.
Esteso per oltre sette ettari sul colle del Pincio, dal quale offre una vista memorabile sulla Capitale, fu impiantato dal cardinale Ricci da Montepulciano nel XVI secolo, trasformato dal cardinale Ferdinando de’ Medici e ritoccato nell’Ottocento da Jean-Auguste-Dominique Ingres, direttore dell’Accademia di Francia, che nella villa del giardino aveva preso la sua sede. Punteggiato da statue e fontane, il giardino accosta geometriche aiuole e un “selvatico” boschetto impreziosito da lecci secolari e un fitto tappeto di acanto.
Menzione speciale a un giardino del Salento, dove gli ulivi secolari sono fortemente compromessi dalla diffusione del batterio della Xylella: il Giardino Botanico della Cutura a Giuggianello. Antica tenuta di campagna di fine Ottocento, oggi è un rinomato giardino botanico e ospita una delle più ricche raccolte di piante rare, succulente e tropicali.
Il pubblico ha invece eletto a suo favorito Villa Serra di Sant’Olcese, a Genova, un elegante parco all’inglese di nove ettari sul fondovalle pianeggiante del Rio Comago, che offre al visitatore percorsi a serpentina, assi visivi e coni prospettici tra boschetti, specchi d’acqua e ampie “pelouse” erbose.
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