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Scoperto un tunnel segreto nella Grigna: collega due grotte

Dopo anni di ricerca e un'impresa di 25 ore un gruppo di speleologi ha scoperto un tunnel segreto che collega le due grotte più profonde della Lombardia

tramonto sulla Grigna

Un nuovo passaggio segreto è stato scoperto; nelle viscere della Grigna Settentrionale è stato individuato un mondo di cunicoli e gallerie nascoste che permettono di attraversare il ventre della montagna lecchese dalla grotta “Abisso delle spade” fino a quella chiamata “Viva le donne”. Il massiccio calcareo conosciuto come la vetta lecchese più famosa grazie anche alla citazione di Leonardo Da Vinci nel Codice Atlantico ha svelato un nuovo segreto: un tunnel di 63 km divisi tra 900 cavità che permette di attraversare il ventre della vetta. Il tunnel segreto collega le due grotte più profonde della Lombardia.

Com’è stato scoperto il tunnel segreto

Il tunnel segreto nella Grigna settentrionale è stato scoperto da un gruppo di appassionati speleologi che hanno trovato il cammino nascosto che permette di raggiungere l’Abisso delle spade. Non distante dal celebre rifugio Bogani permette di raggiungere la grotta conosciuta come “Viva le donne”. Non solo un mistero svelato ma una sorpresa che è frutto del lavoro attento fatto dagli anni Trenta ad oggi. Gli speleologi Marco Corvi, Alberto Romairone dello Speleoclub di Ribaldone, Alessandro Rinaldi del Cai Romano di Lombardia e Andrea Maconi del Cai Sem di Milano hanno posato con il pollice alzato in una foto dopo la scoperta. Sono servite 25 ore consecutive senza dormire né fermarsi agli speleologi che, coperti di fango, sono riusciti a raggiungere il cunicolo che ha rivelato il cielo stellato.

Le dichiarazioni degli esperti

Marconi in un’intervista rilasciata al Corriere ha rivelato: “Una soddisfazione enorme. Siamo riusciti a passare da una grotta all’altra trovando il collegamento in una zona remota. Siamo entrati dall’Abisso delle spade, che deve il suo soprannome alle enormi stalattiti una volta presenti ora scomparse. Ci siamo calati per 150 metri nel pozzo in passato pieno di neve e proprio lo scioglimento del ghiaccio avvenuto nell’ultimo decennio ci ha consentito di trovare la strada.

Secondo quanto raccontato proprio da Marconi che ha fatto da portavoce della scoperta, gli speleologi hanno utilizzato le corde per continuare la discesa nel cuore della Grigna. Dopo essersi ritrovati coperti di fango e aver scavato con la paletta sono riusciti a raggiungere un tratto in cui la grotta ha cambiato morfologia. Da lì hanno proseguito attraversando prima un torrente e poi un nuovo pozzo che una volta percorso ha rivelato la scoperta emozionante.