I rifugi alpini più accoglienti e suggestivi d'Italia
Ecco alcuni dei rifugi alpini più accoglienti e suggestivi d'Italia: un fascino che dalle escursioni estive arriva alle più impegnative attraversate invernali
Grazie alla grande estensione delle nostre montagne, sono molti i rifugi alpini che accolgono ogni anno e in ogni stagione gli escursionisti. Questi siti nascono nella seconda metà dell’Ottocento insieme all’alpinismo.
Infatti i primi esploratori montani necessitavano di luoghi d’appoggio in cui poter pernottare prima di effettuare la salita alla vetta.
All’epoca erano strutture molto spartane, mentre oggi si caratterizzano per i numerosi servizi che offrono: molti sono infatti diventati la meta del viaggio e non solo il punto di partenza per le escursioni e l’ascesa.
Nella nostra selezione di rifugi suggestivi c’è senza alcun dubbio il rifugio Bertone, in Valle d’Aosta, che si erge proprio davanti al Monte Bianco e si trova poco lontano da Courmayeur.
La sua posizione strategica permette di ammirare un panorama mozzafiato su tutto il versante meridionale delle Alpi Pennine e sui loro ghiacciai. Il Rifugio Bertone si trova sul Mont de la Saxe, a quasi 2.000 metri sul livello del mare; è stato costruito nel 1982 ed è dedicato alla memoria dell’alpinista Giorgio Bertone, deceduto nel 1977 in un incidente aereo.
Il rifugio sorge lungo l’alta Via della Valle d’Aosta n. 1 e ha due diversi accessi. Il primo consente l’arrivo con un’ora e mezzo di viaggio direttamente da Planpincieux, centro della Val Ferret; se invece si giunge da Courmayeur si attraversa la Val Sapin.
Aperto dalla metà del mese giugno fino al termine di settembre, prevede anche l’apertura a richiesta durante i fine settimana nel periodo rimanente dell’anno. I clienti possono usufruire anche del wi-fi e possono partire dal rifugio per escursioni verso la Testa della Tronche e il Mont de la Saxe.
Un altro ritrovo da segnalare è il rifugio Luigi Brioschi: sorge in provincia di Lecco, per la precisione nel comune di Pasturo in Valsassina. Appartiene al CAI di Milano ed è stato inaugurato con il nome di Capanna Grigna Vetta il 10 ottobre 1895, ma ha cambiato denominazione nel 1926 quando prese il nome della persona che ne finanziò l’ampliamento.
Distrutto nel 1944, è stato poi ricostruito come copia fedele dell’originale nel 1948 sul sito precedente; infine è stato rimodernato nel 1996. Il rifugio Luigi Brioschi sorge nel bel mezzo delle Prealpi lombarde, sulla vetta della Grigna settentrionale (detta anche Grignone) a un’altitudine di 2.410 metri.
Sempre aperto durante tutta la stagione estiva, consente il pernottamento il mercoledì e il fine settimana durante il resto dell’anno. Vi sono 34 posti letto e una sala da pranzo con 40 coperti: tra i piatti proposti nel menù vi sono la zuppa d’orzo, la polenta con selvaggina o brasato, lo spezzatino e i pizzoccheri.
Il rifugio è il punto di partenza per numerose escursioni e traversate: quella più apprezzata dai villeggianti è la Traversata Alta. L’itinerario passa per il Buco di Grigna, un avvallamento sul versante della montagna, arriva alla vetta della Grigna meridionale e attraversa il versante sud della Grignetta.
Si può raggiungere il rifugio Luigi Brioschi attraverso diversi percorsi, che possono essere più o meno percorribili in base alla stagione: per esempio in inverno si parte dal colle di Balisio e si segue il sentiero 31+33 per poi arrivare al Muro del Pianto.
Dopo aver superato questo dislivello si raggiunge la cresta: a questo punto è sufficiente seguire le indicazioni. Durante la stagione estiva si può arrivare sempre dal versante sud, ma è praticabile anche la via della Ganda dal versante nord: si parte dal Cainallo e si segue il sentiero numero 25.
Il rifugio Antonio Locatelli si trova invece vicino a Bolzano. Sorge in alta Val Pusteria, proprio nel cuore delle Dolomiti di Sesto, a 2.438 metri di altitudine. È una delle strutture più grandi perché è dotato di ben 140 posti letto e si trova all’interno del Parco naturale Tre Cime.
Inaugurato nel 1883, fu distrutto da una granata durante il primo conflitto mondiale e quindi ricostruito nel 1922. Nel 1935 fu nuovamente ristrutturato e ampliato notevolmente. Si caratterizza per la grande terrazza panoramica dalla quale si ha una vista mozzafiato sul Monte Paterno e sulle Tre Cime di Lavaredo.
Nelle vicinanze si trovano i Bödenseen, i due piccoli laghi dei Piani. Il rifugio è intitolato all’alpinista, aviatore, accademico del CAI di Bergamo, politico e giornalista Antonio Locatelli, morto durante la guerra d’Etiopia.
Infine citiamo il rifugio Cesare Branca, in provincia di Sondrio, realizzato dal CAI in alta Valtellina, all’interno del Parco nazionale dello Stelvio, nella catena delle Alpi Retiche meridionali a 2.493 metri di altitudine.
Raggiungibile da Solda e dalla val Martello con itinerari che attraversano il ghiacciaio del Cevedale, il rifugio è l’ideale punto di partenza per fare escursioni sul gruppo dell’Ortles-Cevedale e per praticare lo scialpinismo sulle vette circostanti.
Il rifugio Cesare Branca sorge di fronte al ghiacciaio dei Forni e il periodo di apertura va dalla metà del mese di marzo per arrivare fino agli ultimi giorni di settembre.
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