Gerry Scotti lancia il suo nuovo vino e svela un sogno
Gerry Scotti lancia il Buttafuoco '56 2017, prodotto in collaborazione con Cantine Giorgi, e svela il sogno di possedere una tenuta nell'Oltrepò Pavese
Si chiama “Giorgi Gerry Scotti Buttafuoco Doc ‘56 2017” ed è il nuovo vino firmato da Gerry Scotti. Il popolare conduttore tv è infatti, oltre che un grande estimatore, anche un produttore di vino in collaborazione con le Cantine Giorgi, e l’ultima bottiglia che porta il suo nome è un rosso dell’Oltrepò Pavese che in etichetta ha la sua data di nascita.
Il nuovo vino di Gerry Scotti
La Linea Gerry Scotti conta su sei vini che vanno dal Barbera allo spumante rosé, e il Buttafuoco è l’ultimo che si è aggiunto alla “collezione”. Le uve sono Croatina, Barbera, Uva Rara e Ughetta, la gradazione è 14,5%: color rosso granata con sfumature aranciate, ha un profumo intenso con sentori fruttati e al gusto risulta corposo, sapido e con una buona persistenza aromatica.
“Il Buttafuoco D.O.C. ’56 di Gerry Scotti è il vino perfetto da degustare in questa stagione – hanno spiegato dalle Cantine Giorgi alla presentazione organizzata in occasione della Milano Wine Week al ristorante Cera di Milano – un grande vino rosso, espressione della tradizione vitivinicola dell’Oltrepò Pavese, corposo, accompagnamento ideale ai piatti tipici di questo periodo, come salumi o stufati”.
Gerry Scotti e il sogno di una tenuta
Oltre al Buttafuoco, venduto a 30 euro a bottiglia, la linea Scotti comprende il Regiù Barbera DOC (rosso), il Mesdí Riesling DOC (bianco), lo spumante Metodo classico Docg a base di Pinot nero e Chardonnay declinato anche in versione Rosé e il rosato fermo Pumgranin Pinot Nero DOC. Sei vini cui Gerry Scotti lavora ormai da cinque anni, sin da quando l’amico Rudy Zerbi l’ha messo in contatto con Fabiano Giorgi, patron delle cantine.
Appassionato di vini e cresciuto nel Pavese, il conduttore tv ha deciso di iniziare questa avventura con l’obiettivo di arrivare, un giorno, a possedere una sua tenuta nell’Oltrepò in cui avviare la sua personale produzione di vino: “Sono due anni che cerco un appezzamento vicino a quello di Fabiano – ha confermato Scotti al ‘Corriere della Sera’ – in modo da avere le mie uve appoggiandomi poi a lui per la vinificazione. E se magari ci fosse anche un casale, ci metto qualche bici elettrica, qualche stanza e un ristorante. E il sabato sera gli ospiti a tavola li servo io”.
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