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Il gambero rosso della Louisiana sta puntando i mari italiani

Il gambero rosso della Louisiana, detto gambero "killer", è un crostaceo delle acque dolci che starebbe arrivando anche nelle acque dei mari italiani

gambero rosso della Louisiana

Il gambero rosso della Louisiana, definito gambero “killer”, è una specie di gambero tipico delle acque dolci americane ma negli ultimi tempi sembra essere comparso anche nei mari italiani. Uno studio pubblicato su una rivista scientifica ha analizzato la presenza di questo crostacei nei mari italiani e le conseguenze della sua diffusione.

Il gambero rosso della Louisiana è in arrivo nei mari italiani

Il gambero rosso della Louisiana, il cui nome scientifico è Procambarus clarkii, è originario delle aree fluviali degli Stati Uniti centro-meridionali e del Messico nord-orientale. È, quindi, considerato una specie aliena delle nostre acque. È tipico delle acque dolci ed è stato introdotto anni fa nei fiumi italiani con l’intento di avviarne la commercializzazione. Il gambero rosso, però, in poco tempo ha popolato corsi d’acqua dolce e canali per l’agricoltura complici anche il suo elevato tasso riproduttivo e la capacità di adattamento.

Nel settembre del 2021 presso il lago di Lagolo, nel comune trentino di Madruzzo, si era dovuta attivare una campagna per il contenimento del gambero rosso della Louisiana. Ora questo crostaceo sembra essere comparso anche nei mari italiani. In particolare, è stato avvistato lungo le coste di Calabria, Lazio e Basilicata. Sulla questione ha lavorato anche un team di esperti provenienti dalle università di Pavia, Torino, Bologna, Catania e Ancona in collaborazione con l’Ente Fauna Marina Mediterranea di Avola. La squadra ha anche pubblicato uno studio sulla rivista scientifica “Hydrobiology” dal titolo “From Fresh to Salt Waters: First Reports of the Red Swamp Crayfish in Mediterranean Marine Waters”. (Dalle acque dolci a quelle salate: primo report sulla presenza del gambero rosso nelle acque del mediterraneo).

Nella ricerca si legge che: “La specie può sopravvivere a miglia dal torrente d’acqua dolce più vicino e potrebbe potenzialmente colonizzare le acque marine a profondità fino a 20 metri.” Inoltre, è scritto che il gambero rosso della Louisiana è stato pescato vivo più volte negli ultimi anni nei mari italiani. In particolare, si legge nello studio, nel Metaponto un pescatore è arrivato a pescarne anche 25 in una sola giornata. Gli esperti sottolineano come sia dimostrato che il gambero rosso della Louisiana riesca a vivere anche distante dalle acque dolci e possa colonizzare quelle marine.
Questo crostaceo non solo ha un grande impatto distruttivo sugli altri animali e sulla biodiversità ma è anche portatore sano della “peste del gambero” una forma acuta di micosi che produce l’avaria del carapace dei gamberi.

Le numerose specie aliene in Italia

Il gambero rosso della Louisiana che è ritenuto una delle 100 peggiori specie invasive in Europa non è l’unica specie aliena delle nostre acque.
Nota è ormai la presenza del granchio blu che invade sia i mari sia le acque dei fiumi creando gravi problemi all’ecosistema marino e agli allevatori. Un altro esemplare che desta preoccupazione è il pesce siluro la cui presenza è aumentata nelle acque cittadine a causa della siccità. Questo pesce originario del Danubio per motivi sportivi ha ormai invaso i fiumi del nord Italia già da diversi anni. Nello specifico è particolarmente presente nella zona di Verbano Cusio Ossola e nel Lago Maggiore.

Dall’inizio degli anni duemila il numero di specie aliene in Italia è cresciuto del 96% e si parla di circa 3.000 specie diffuse in tutto il Paese. Di queste quasi il 15% sono invasive. In alcuni casi le specie aliene hanno raggiunto le coste italiane trasportate dall’acqua di zavorra delle navi mercantili, mentre altre sono comparse a causa dell’innalzamento temperature. Tra le specie che più preoccupano gli esperti ci sono il pesce scorpione, il pesce coniglio e il pesce palla maculato.