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Le ferie estive degli italiani sono a rischio: cosa succede

Rincari eccessivi e timore per la situazione geopolitica al di fuori dell'Italia: quest'anno, le vacanze estive sono a rischio per molte persone

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Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Vacanze estive

Manca poco all’estate, ma molti italiani non sono ancora pronti per le vacanze: quest’anno, diverse famiglie sono costrette a rinunciare per via dei continui aumenti, che hanno portato i prezzi alle stelle. E c’è anche chi preferisce rimanere a due passi da casa, perché la situazione geopolitica in diversi Paesi (come l’Ucraina e il Medio Oriente) risulta instabile a tal punto da incutere timore. Insomma, le ferie sembrano essere più a rischio che mai. Ecco cosa emerge da una nuova analisi.

Le ferie estive degli italiani: l’indagine

A fronte di moltissime persone che hanno già prenotato le loro vacanze estive, ci sono tanti italiani che non sanno ancora cosa fare. E non è solamente una questione di scegliere la meta migliore, magari tra mare o montagna: per molti si tratta di fare grandi sacrifici nella speranza di mettere da parte soldi a sufficienza per partire, aspettando all’ultimo momento per trovare prezzi migliori. E, naturalmente, c’è anche chi non ce la farà.

La nuova indagine condotta da Udicon (Unione per la difesa dei consumatori), in collaborazione con l’Istituto Piepoli, fa luce sulla situazione degli italiani in vista delle vacanze per l’estate 2024. Il primo ostacolo è senza dubbio quello economico: a causa dei continui rincari e dell’inflazione, non tutti potranno permettersi di partire per le ferie. Un italiano su due ha già dichiarato di rinunciare a qualsiasi tipo di viaggio, soprattutto per via dei prezzi troppo alti.

La maggior parte di coloro che invece andrà in vacanza ha già prenotato, tuttavia rimane una larga fetta di popolazione (pari al 43%) che vuole attendere l’ultimo momento. La speranza è che il last minute costi un po’ meno, in ottica di risparmiare: sono soprattutto le fasce di età più giovani e quelle “over” ad aver adottato questa strategia, probabilmente perché hanno una minor disponibilità economica per le ferie.

L’altra grande preoccupazione, per quanto riguarda il fattore “denaro”, è il costo degli stabilimenti balneari. In Italia, la situazione non è delle più rosee: a causa della scadenza delle concessioni affidate ai vari bagni, i tariffari sono aumentati quasi ovunque. In alcune città, affittare un ombrellone con due lettini è diventato davvero un esborso eccessivo. Tanto che un italiano su tre ha deciso di scegliere la spiaggia libera, rinunciando a qualche comodità per risparmiare.

“I risultati della nostra indagine suonano come un campanello d’allarme per i consumatori. Molti, a causa delle difficoltà economiche, saranno costretti a rinunciare alle loro vacanze oppure – dati i costi dei biglietti aerei – a rimanere in Italia. Questa situazione ridimensiona di molto la libera scelta dei cittadini, che si trovano di fronte a un contesto economico incerto e con i prezzi in continuo aumento” – ha affermato Martina Donini, presidente nazionale di Udicon.

Il timore per la situazione fuori dall’Italia

Se molte persone rinunciano alle vacanze all’estero per motivi economici, altrettanti lo fanno per paura della situazione geopolitica. Solo il 17% ha dichiarato di voler restare in Italia per il carovita, il 24% per i prezzi e il 27% per paura del contesto internazionale. “Timori nuovi, legati soprattutto alla preoccupante situazione geopolitica globale e ai conflitti in atto alle porte del nostro continente, in Ucraina come in Medio Oriente” – ha spiegato la Donini.

“Questi risultati confermano la necessità di tenere sotto controllo la capacità di spesa degli italiani e implementare misure di supporto adeguate. Gli italiani hanno bisogno di politiche efficaci per affrontare l’aumenti dei prezzi e garantirsi un periodo di riposo e serenità” – sono le conclusioni dell’indagine, come dichiarato dal presidente nazionale di Udicon.