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Etna come Roccaraso: l'allarme della Protezione Civile

L'Etna come Roccaraso: il vulcano siciliano è stato preso d'assalto per vedere la lava e la neve, costringendo la Protezione Civile a intervenire

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L'Etna

L’Etna come Roccaraso: molti curiosi hanno preso d’assalto il vulcano siciliano per vedere la neve e la lava, ricordando in parte quanto successo alla località sciistica abruzzese negli scorsi fine settimana.

L’Etna come Roccaraso: l’allarme della Protezione Civile

Nella giornata di domenica 16 febbraio 2025, ha riferito ‘La Repubblica’, almeno un migliaio di persone ha raggiunto le zone vicine all’Etna, intasando le strade e chiudendo il passaggio ai mezzi di soccorso: scene che a molti hanno ricordato quanto successo a Roccaraso.

“Il fronte lavico poco alimentato – ha spiegato la Protezione Civile – ha superato la pista Altomontana e supera quota 1.900 metri e non ci sono più esplosioni freatiche. Centinaia di persone, quasi tutte ben attrezzate e ben accompagnate dalle guide alpine e vulcanologiche”.

Durante il pomeriggio di domenica c’è stato “un afflusso costante dalla strada provinciale 92 e dalla strada Milia di un migliaio di persone, posteggio selvaggio ai margini delle strette strade, blocco della circolazione a piano Vetore e impossibilità di passaggio dei mezzi di soccorso”.

Salvo Cocina, capo dipartimento della Protezione Civile regionale, ha fatto sapere di aver comunicato la situazione di rischio al prefetto per attivare le Forze dell’ordine e la polstrada. Sull’Etna ha Protezione Civile ha attivato quattro sue associazioni di volontariato per dare assistenza alla popolazione: un intervento che è stato necessario al fine di indurre gli automobilisti a non percorrere le strade già intasate.

Il capo dipartimento, in merito all’accaduto, si è espresso così: “Il tema è quello di coniugare le esigenze di fruizione del vulcano con quelle di sicurezza. Non è propriamente un evento calamitoso di protezione civile piuttosto legato alla fruizione del vulcano e quindi coinvolgente anche il Parco dell’Etna e il governo del territorio e su questo occorre confrontarsi”.

Ai sindaci la Protezione Civile regionale ha chiesto di emanare apposite ordinanze e al sindaco di Catania l’invio di Polizia provinciale e del gatto delle nevi. Il Corpo Forestale ha dovuto soccorrere quattro infortunati, nessuno dei quali in gravi condizioni; è stato inoltre prestato aiuto a una donna che ha avuto un attacco di panico e ha perso il sentiero insieme ad altre persone con equipaggiamento non adeguato. L’intervento è stato a cura del soccorso alpino, dei vigili del fuoco di Adrano, della Guardia di Finanza e delle ambulanze di Croce Rossa e 118.

Voli regolari dopo lo stop per l’eruzione

Nel frattempo sono tornate regolari le attività aeree da e per l’aeroporto di Catania dopo alcuni disagi e cancellazioni di voli causati dall’eruzione dell’Etna in corso dall’8 febbraio. La cenere vulcanica aveva ricoperto le piste di decollo e atterraggio, portando l’Unità di crisi a decidere di limitare gli atterraggi e a dirottare diversi voli verso l’aeroporto di Palermo, presente nella classifica dei migliori aeroporti europei.

L’emergenza Etna ha portato a una limitazione degli atterraggi all’aeroporto di Catania e la deviazione di 32 voli verso l’aeroporto internazionale Falcone e Borsellino di Palermo: per contenere i disagi, è stato necessario il potenziamento del numero dei mezzi per il trasferimento di molti passeggeri dall’aeroporto di Palermo al capoluogo etneo. L’assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità Alessandro Aricò, su richiesta dell’aeroporto di Palermo, aveva messo a disposizione una decina di bus dell’Ast per il trasferimento dei passeggeri a Catania dallo scalo aereo palermitano.

Con l’ultimo aggiornamento della Sac, la Società di gestione dell’aeroporto di Catania, sono arrivate buone notizie per i viaggiatori: “L’Unità di crisi ha disposto la riapertura degli spazi corrispondenti alla nuvola aerea a Est del vulcano (settori A3 e A3 bis) e il ripristino delle regolari attività di volo da e per Catania” si legge nel comunicato.