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Eclissi solare totale: quando e dove vederla dall'Italia

Un'eclissi totale di solare interesserà il territorio dell'America settentrionale e degli esperti astronomi italiani sono già partiti per studiarla

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

L’8 aprile è prevista in Nord America una speciale eclissi di sole totale e anche dall’Italia è già partito alla volta del Messico un team di esperti in fisica solare dell’Osservatorio Astrofisico di Torino. I ricercatori avranno a disposizione strumenti speciali per osservare questa particolare eclissi totale di luce e fare importanti rilevazioni.

Eclissi di sole quando e dove vederla in Italia

Un’eclissi solare l’8 aprile interesserà il Nord America e attraverserà parte del suo territorio passando per il Messico, gli Stati Uniti e il Canada. L’eclissi solare totale è un evento astronomico che si verifica quando la luna nuova si allinea perfettamente tra la Terra e il Sole e per un breve tempo proietta la sua ombra, nota come “cono d’ombra”, sul nostro pianeta. Le eclissi totali avvengono in media ogni uno-due anni, mentre quelle parziali possono essere più frequenti. Un’eclissi totale simile era avvenuta nel 2017 ed era stata vista dall’Alaska alla Florida. Questo è sicuramente un fenomeno più suggestivo rispetto all’eclissi parziale lunare che in Italia abbiamo visto per l’ultima volta il 21 novembre 2021.

L’eclissi dell’8 aprile sarà visibile prima nella costa pacifica del Messico poi raggiungerà gli Stati Uniti, per poi entrare in Canada nel sud e continuare verso nord toccando il Quebec e la Nuova Scozia. L’eclissi uscirà dal Nord America lasciando la provincia di Terranova (in Canada) che si trova affacciata sulla costa atlantica. Si stima potrebbe arrivare in Italia attorno alle 20:15 ma a quel punto il fenomeno potrebbe non essere quasi più visibile.

Si pensa che questa volta l’evento astronomico nel suo massimo momento potrebbe durare poco più di quattro minuti. In Italia per chi vuole assistere è possibile seguire la diretta streaming tramite il sito dell’Inaf, ovvero l’Istituto nazionale di astrofisica che è il principale ente di ricerca in Italia per l’astronomia e l’astrofisica. Il 21 aprile, invece, presso il Planetario di Torino verrà raccontata la spedizione del nostro team di esperti in Messico per studiare l’evento

In Italia, invece, si attende anche quest’anno la Luna dei Fiori, ovvero la luna piena del mese di maggio che corrisponde al quinto plenilunio dell’anno.  Tradizionalmente associata all’inizio della bella stagione e all’allungarsi delle giornate questa è nota anche come Luna del Cacciatore, Luna del latte o Luna del Dragone. Questo fenomeno è spesso accompagnato da un eclissi penombrale, ovvero la proiezione dell’ombra esterna della Terra sulla superficie della Luna.

Le dichiarazioni degli esperti dell’Osservatorio Astrofisico di Torino

Come già accennato una squadra di esperti italiani dall’Osservatorio astrofisico di Torino assisterà in Messico all’eclissi totale prevista e avrà a disposizione strumentazione all’avanguardia. Il gruppo è formato da 10 persone e che potranno contare su tre telescopi: uno viene utilizzato per osservare la corona polarizzata, mentre gli altri due per le righe coronali. Gli esperti sono arrivati fino all’aeroporto di Monterrey in Messico per poi spostarsi in auto in un altopiano vicino alla cittadina di Torreón.

Lucia Abbo, ricercatrice nel gruppo di Fisica Solare dell’Osservatorio Astrofisico di Torino, che coordina il progetto Eclipse 2024 ha spiegato la loro organizzazione e le sue parole sono state riprese dal ‘Corriere’: “È una zona malsicura, per questo ci avvarremo dell’aiuto di contatti locali, ma è la migliore perché lì l’eclissi dura di più: potremmo osservarla per circa 4 minuti e 20 secondi, inoltre c’è un clima secco e una minore probabilità di copertura nuvolosa”. Lucia Abbo ha anche detto anche come verrà impostato il loro lavoro e sempre sul ‘Corriere’ si legge: “Un’ora prima dell’inizio del fenomeno dovremo scegliere tra due sequenze osservative, a seconda delle strutture che verranno osservate sul Sole, poi partiranno dei processi in automatico.”

In più la ricercatrice ha dichiarato che la squadra italiana ha intenzione di realizzare misurazioni e rilevamenti mai stati fatti fino ad ora. Si legge sempre sul ‘Corriere’: “Alcune delle misurazioni che abbiamo in programma non sono mai state fatte, e ci daranno indicazioni sul campo magnetico coronale molto vicino al lembo del Sole, che normalmente non è facile da osservare né dalla Terra né dallo spazio.”.