Banconote troppo logore? L’idea di Bankitalia per riciclarle
Attraverso il Rapporto ambientale annuale, la Banca d'Italia ha annunciato di aver ideato un nuovo modo per poter riciclare le banconote logore
La Banca d’Italia sta studiando un modo per riciclare le banconote vecchie e ormai logore, trasformandole in frammenti che possono essere riutilizzati in diversi campi, su tutti nei materiali destinati all’edilizia: a rivelarlo è l’annuale Rapporto ambientale dell’organismo di diritto pubblico.
Il piano per riciclare le banconote logore
Già a partire dal 2023 tutte le banconote logore ritirate dalla circolazione sono state inviate a impianti di termovalorizzazione: la stessa cosa era successa nel 2022, quando la percentuale di banconote logore inviate agli inceneritori era stata quasi del 90%.
Grazie alle soluzioni adottate fino a questo momento, le emissioni totali di gas serra della Banca d’Italia si sono ridotte del 2% nel 2022 rispetto a quelle dell’anno passato e del 22% se si confrontano i dati con il 2019, l’ultimo anno prima dell’arrivo della pandemia di Covid-19.
Come si legge nel rapporto ambientale di Via Nazionale, le principali fonti di emissioni di gas serra della Banca Centrale sono l’energia e la gestione degli edifici che coprono il 44%; segue, con una quota del 31%, la mobilità che comprende gli spostamenti da casa al lavoro e viceversa e i viaggi di lavoro.
Ormai da dieci anni la Banca d’Italia ha intrapreso un percorso virtuoso che prevede il consumo di energia elettrica proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili: una soluzione che diventa ancora più importante in un momento storico condizionato da un forte inquinamento e dall’aumento del costo dell’energia sia a livello europeo che nazionale.
Tra tutte le banche centrali, quella italiana è risultata la più “verde” dei paesi appartenenti al G20 secondo una ricerca internazionale condotta da parte di un ente indipendente. Andando ad analizzare i dati degli anni precedenti, Bankitalia ha fatto registrare una riduzione del 20% del consumo di combustibili per il riscaldamento delle connesse emissioni, in virtù delle misure adottate per aumentare il risparmio energetico.
I risultati del Rapporto ambientale della Banca d’Italia
Grazie alle iniziative di digitalizzazione e dematerializzazione, inoltre, nel 2022 gli acquisti complessivi di carta per ufficio sono stati ridotti del 27% rispetto all’anno precedente. Durante gli ultimi anni è stato limitato molto anche l’utilizzo della plastica con l’introduzione degli erogatori d’acqua. Le emissioni riferibili ai viaggi di lavoro, invece, sono raddoppiate nel giro di un anno, restando comunque su livelli inferiori al periodo pre-pandemico.
Bankitalia ha fatto registrare un incremento del 10% per quanto riguarda le emissioni connesse agli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti: questo è causato dal progressivo rientro dopo la fase pandemica con una fisiologica diminuzione dello smart working in Italia. Si segnala anche un aumento per le emissioni connesse con il ciclo di vita delle banconote, dovuto al maggior quantitativo di materie prime da acquistare per fronteggiare il più alto numero di pezzi prodotti.
Con il Rapporto ambientale annuale, pubblicato per la prima volta nel 2010, la Banca d’Italia fornisce regolarmente informazioni che riguardano l’impatto delle proprie attività sull’ambiente e le azioni realizzate e programmate per ridurlo. In generale rispetto al 2021 si è registrata una riduzione del 20% del consumo di combustibili per riscaldamento e delle connesse emissioni.
I consumi di energia elettrica sono diminuiti del 2%, quelli di carta per ufficio del 27% e dal 2023 tutte le banconote logore ritirate dalla circolazione e ridotte in frammenti sono inviate a impianti di termovalorizzazione, in linea con le indicazioni stabilite dalla Banca Centrale Europea.
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