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Diego Abatantuono fa infuriare i sardi: scuse dopo le polemiche

L'attore Diego Abatantuono, milanese e milanista, ha raccontato la prima volta allo stadio San Siro, facendo infuriare i sardi per una sua frase

Diego Abatantuono

Diego Abatantuono ha scatenato l’ira della popolazione sarda. La polemica è stata innescata da una frase del popolare attore, che, ricordando la sua prima volta allo stadio San Siro, ha parlato di “sardi con i vestiti grigio-Nuoro e denti cariati grigi” che parlavano “un linguaggio misterioso”.

Le parole di Diego Abatantuono sui sardi

Questo è stato il racconto di Diego Abatantuono, riportato da ‘L’Unione Sarda’, su un Milan-Cagliari a cui ha assistito quando aveva circa 14 anni allo stadio San Siro: “Ci misi 20 minuti per cercare di entrare in tempo e poi persi 4 minuti e venti secondi spesi in spinte, spintoni prima di riuscire a vedere il campo a colori”.

L’attore, milanese e milanista, aveva poi aggiunto: “Così, al debutto, ho visto al massimo dei sardi che ridevano con addosso dei vestiti grigio-Nuoro e dei denti cariati grigi anche loro, abbinati a delle azioni inconcludenti del Milan. Ero contento lo stesso perché i sardi sorridenti erano più rari della figurina di Boranga. Parlavano in un linguaggio misterioso che poi, si è saputo, era dialetto sardo”.

Le reazioni polemiche in Sardegna

Le parole di Diego Abatantuono hanno scatenato l’indignazione popolare sui social network e non solo. Proprio ‘L’Unione Sarda’ ha dedicato a quanto accaduto un articolo di commento dal titolo “Diego Abatantuono e le becere ironie sulla Sardegna: ci risiamo“. E proprio sulle pagine de ‘L’Unione Sarda’ sono arrivate le scuse di Diego Abatantuono dopo le tante polemiche sulle sue parole.

Le scuse di Diego Abatantuono

Diego Abatantuono ha contattato telefonicamente la redazione del quotidiano sardo per chiedere scusa alla popolazione sarda. Le sue parole: “Prima di tutto le scuse. Mai e poi mai avrei voluto offendere i sardi, o chiunque altro. Il mio era un tentativo di evocare un’immagine felliniana”.

L’attore ha poi spiegato: “Rievocavo il periodo del bianco e nero, della Milano grigia, del ferro. Vedevo così la mia infanzia. Le partite in televisione erano grigie. Per la prima volta, avrò avuto 14 anni, vedevo il verde del campo. Un’odissea per entrare. E quando sono arrivato abbiamo preso il gol. Ecco perché per me anche quel ricordo è diventato grigio”.

Sui “denti cariati” dei sardi, Abatantuono ha precisato: “Non ce n’era nemmeno uno, di sardo con i denti marci, è ovvio. Non so nemmeno se stessero ridendo. Era un’immagine, una trasposizione felliniana di quello che ho vissuto. Ci fossero stati, che so, baresi o bergamaschi, per me sarebbe stato lo stesso. Era una battuta, un racconto su quello che ha vissuto un 14enne come me allora. Mi dispiace davvero per l’equivoco“.

L’attore, dopo aver ricordato di “avere molti amici sardi” e che tanti di loro “hanno sorrisi bellissimi”, ha tenuto a precisare che “quando abbiamo registrato la trasmissione di Carlo Cracco, Dinner club, sono stato io a scegliere di farla in Sardegna. Una terra bellissima dove sono venuto tante volte, per anni”.

La chiosa finale di Diego Abatantuono: “Volevo chiedere scusa. Non è stata letta l’ironia e tanti si sono arrabbiati. Mi spiace davvero: non sono abituato a questo tipo di polemiche”.