Dining Bonds in Italia: cosa sono e quali ristoranti aderiscono
Cosa sono i Dining Bonds e quali ristoranti italiani hanno deciso di adottare questo modello durante l'emergenza Coronavirus
L’emergenza Coronavirus che tiene chiusi in casa gli italiani sta spingendo sempre più ristoranti ad adottare il sistema dei Dining Bonds. Di cosa si tratta? Si tratta di un’idea molto usata negli Stati Uniti d’America, modulata sul più tradizionale meccanismo delle “carte regalo”, che utilizza dei cosiddetti “titoli d’acquisto” che invitano il consumatore ad acquistare un servizio che sarà possibile usufruire quando (e se) sarà possibile.
In Italia diverse attività hanno iniziato ad adottare un meccanismo del genere. Tra questi, a Roma, c’è la Salumeria Roscioli, che propone “la cenà che verrà”: un “bond” da 75 euro, che diventano 100 in valore, che dà la possibilità di godere di una cena entro il 1° aprile 2021. Sempre nella Capitale, il Maritozzo Rosso permette di acquistare un voucher dal valore di 50 euro per due persone, con uno sconto del 25% sul valore del pasto (25 euro a persona, anziché 34).
A Napoli, l’Osteria Partenope propone un “bond” solidale, cioè un buono da 60 euro per una cena per 2 persone, con 20 euro devoluti all’azienda ospedaliera dei Colli di Cotugno.
A Torino il bistrot Le Fanfaron ha introdotto i Fanfa Dining Bond: “bond” dal valore nominale di 50 euro con 35 euro di spesa da poter utilizzare fino al 30 settembre 2020.
A Cagliari, l’Old Friend Bar e Bistrot propone “bond” da 50, 75 e 100 euro, con valore pari al 20% in più, che è possibile utilizzare fino a dicembre 2022.
A Orvieto, I Sette Consoli, già dal 19 marzo, offre la possibilità di acquistare voucher da 50 euro o multipli per beneficiare di un pranzo o una cena o per acquistare vini presso il ristorante in futuro.
Questo il post pubblicato da I Sette Consoli sulla pagina ‘Facebook’ per presentare l’iniziativa: “Cari Amici, Cari Clienti, è ora di gettare la maschera, di cercare di collaborare e di uscire quanto prima da questa terribile situazione. E quindi, senza nessuna vergogna ma sempre con la testa alta, vi chiediamo aiuto. Siamo i primi ma bisogna avere coraggio e non aver paura di nulla, tantomeno di chi giudica senza sapere”
Il messaggio prosegue così: “E quindi se vorrete ci potrete sostenere con dei buoni, dei “voucher” da pagare anticipatamente e da spendere per un pranzo, per una cena o per l’acquisto di Vini (chiaramente a prezzo di Enoteca) presso di noi. I buoni saranno validi per ogni giorno di apertura, festivo o non. Il taglio minimo è di Euro 50 e multipli. Se per qualche malaugurato caso non dovessimo riaprire più il Ristorante, i buoni saranno validi per l’acquisto di Vini; insomma, non ci perdete niente. E chiaramente vi rilasciamo scontrino, ricevuta o fattura. Qualche collega riderà di noi ma bisogna essere primi in tutto, anche quando c’è da chiedere aiuto senza vergognarsi. Sono 28 anni di storia della Ristorazione Umbra e di duro lavoro e con un vostro piccolo aiuto (siete tanti!!) non ci fermeremo”.
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