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Coronavirus, da Bottura a Cracco: i ristoranti famosi chiudono

Locali chiusi momentaneamente per rispettare le ultime disposizioni ministeriali ed evitare il più possibile i contagi

Massimo Bottura

A causa dell’emergenza Coronavirus, i ristoranti italiani degli chef stellati sono costretti a chiudere momentaneamente.

Si ferma l’Osteria Francescana di Massimo Bottura: il ristorante di Modena chiude i battenti in un momento in cui l’Italia deve fare i conti con l’emergenza. Lo chef si adegua alle misure dettate dal governo e abbassa la saracinesca di tutte le sue attività.

L’annuncio è arrivato attraverso un video messaggio pubblicato sul suo profilo Instagram: “Alla luce delle recenti comunicazioni ministeriali siamo dispiaciuti di dover informare che l’Osteria Francescana, Casa Maria Luigia e la Franceschetta rimarranno chiuse fino al prossimo 3 aprile – ha spiegato Bottura – Questa decisione è stata presa a scopo preventivo per ridurre il possibile rischio di esposizione e contenere la sua diffusione nel rispetto delle misure precauzionali varate a livello ministeriale”.

Con il sorriso sulle labbra, Bottura conclude il suo post con un messaggio positivo nei confronti dei follower e dei clienti: “Torneremo più forti di prima. Ringrazio tutti i modenesi che da sabato ci hanno fatto sentire il loro affetto, sono sicuro che ci rivedremo presto”.

Non è da meno Carlo Cracco: lo chef chiude Carlo e Camilla in Segheria, il ristorante di via Meda a Milano. Tanti i locali del capoluogo lombardo costretti a fermarsi: Santeria nelle due sedi di viale Toscana e in via Paladini, il Rita & Cocktails di via Fumagalli, il Lab Cafè di via Scrosati, il Chinese Box in corso Garibaldi, il Pandenus di corso Concordia e il pub pub Old Fox di piazza Sant’Agostino.

Si fermano anche i ristoranti di Torino. Il gruppo Food and Compagny di Piero Chiambretti ha annunciato la chiusura dei suoi locali torinesi: “Abbiamo pensato che la cosa più saggia, per la serenità di tutti – si legge sul sito web del gruppo – sia quella di prenderci una pausa. La decisione è stata presa al fine di tutelare i nostri dipendenti e la nostra amata clientela. Grazie a tutti e… a presto!”.

Chiudono, dunque, locali storici come Arcadia in Galleria Subalpina, Porto di Savona in piazza Vittorio e i ristoranti Birilli, Sfashion Cafè e Fratelli La Cozza. Fermo a fino a data da destinarsi anche Del Cambio, storico ristorante noto per essere stato il preferito da Cavour.

Il decreto del governo contenente le misure previste per contrastare il contagio del coronavirus, presentato dal premier Conte nella giornata di lunedì 9 marzo, dispone, tra i vari provvedimenti riguardanti tutto il territorio italiano, che bar e ristoranti possono restare “aperti dalle 6 alle 18, con obbligo di garantire il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro tra i clienti. In caso di violazione, scatta la sospensione dell’attività”.