In Puglia è scattato un nuovo allarme ciliegie: cosa succede
Scatta un nuovo allarme ciliegie in Puglia: il maltempo e la mancanza di manodopera mettono a repentaglio la stagione di raccolta dei frutti
Scatta un nuovo allarme ciliegie in Puglia: la raccolta dei frutti è messa a repentaglio dall’avversità del clima, sempre più incerto, e dalla carenza di manodopera
Coldiretti lancia l’allarme ciliegie in Puglia
A lanciare l’allarme è la Coldiretti che fa sapere come nelle campagne pugliesi, con l’arrivo della primavera che ancora stenta a farsi notare, servirebbero circa 10mila lavoratori per andare a colmare la mancanza di manodopera per la raccolta di frutta ed evitare quanto successo nel 2022, quando l’agricoltura è stata colpita duramente con una perdita rilevante di raccolti regionali.
I referenti di Coldiretti Puglia, come si legge su La Gazzetta del Mezzogiorno, hanno parlato così riguarda la carenza di manodopera per la raccolta della frutta: “Un’esigenza che si è fatta stringente con il calendario delle raccolte che si intensifica con l’avanzare dei periodi di raccolta.
Dopo le fragole, gli asparagi, i carciofi e gli ortaggi in serra, arrivano le grandi raccolte delle ciliegie, delle albicocche, delle pesche e delle percoche, per poi arrivare a quella dell’uva da tavola. Il nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nella manovra dal Governo e sostenuto da Coldiretti è molto importante: porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo”.
Al nuovo sistema di prestazioni potranno accedere pensionati, studenti, disoccupati, precettori di Naspi e altre categorie: a tutti i lavoratori saranno garantite le stesse tutele contrattuali, previdenziali e assistenziali previste per gli occupati a tempo determinato.
Raccolti a rischio per il maltempo e la carenza di manodopera
Oltre alla carenza di manodopera per la raccolta della frutta, la cerasicoltura deve fare i conti con l’ondata di maltempo che sta colpendo il “Tacco” d’Italia: il meteo inclemente dei primi giorni di maggio ha provocato e continua a provocare danni sulla produzione delle ciliegie primizie, le Bigarreau, con i frutti che si stanno spaccando per via delle piogge prolungate e anche della grandine.
Gli effetti del cambiamento climatico in Italia minacciano la produzione agricola di tante regioni, su tutte la Puglia che è la maggior produttrice di ciliegie nel nostro Paese: detiene il 35% delle produzioni italiane e il 62% delle superfici investite. Con quasi 32 mila tonnellate di ciliegie, il giro d’affari è di circa 22 milioni di euro.
La maggior parte della produzione di ciliegie in Puglia è concentrata nella provincia di Bari che rappresenta da sola, stando a quanto si legge su La Gazzetta del Mezzogiorno, il 96,4% della produzione regionale e il 39% di quella Nazionale.
La minaccia della Drosophila Suzukii
Insieme alla carenza di manodopera per la raccolta della frutta e al maltempo, c’è un altro fattore che rischia di incidere in maniera negativa sulla stagione delle ciliegie: gli attacchi di insetti alieni come la Drosophila Suzukii, un moscerino che solitamente prende i mira piccoli frutti con la buccia sottile come la ciliegia.
Al fine di difendere i raccolti di ciliegie dalla Drosophila Suzukii, Coldiretti chiede di sostenere e finanziare la ricerca “con risorse orientate a sostenere metodi di lotta al parassita, come la lotta biologica attraverso l’introduzione in Puglia dell’Imenottero Ganaspis Brasiliensis, che potrebbe contrastare la diffusione della Suzukii nei nostri territori”.
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