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Chiusi per "puzza di pizza": il caso del locale di Portici

Lo strano caso del locale di Portici che è stato "chiuso per puzza di pizza": è tornata alla ribalta la vicenda che risale al settembre del 2024

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Una pizza

Strano ma vero: su un cartello di un piccolo locale al centro di Portici è apparsa la scritta “Chiuso per puzza di pizza“. I titolari del locale hanno dovuto chiudere in seguito a una comunicazione dell’Asl per una decisione che sperano non sia definitiva.

Il locale di Portici “chiuso per puzza di pizza”: la storia

La vicenda, tornata alla ribalta nel mese di gennaio del 2025, risale al settembre del 2024: sullo stesso cartello comparso davanti al proprio locale, i proprietari hanno poi aggiunto la scritta “temporaneamente” mentre attendono di conoscere quale sarà l’esito della battaglia legale intraprese per tornare a lavorare. Nel frattempo i due avevano deciso di rendere pubblicala loro storia.

Nel provvedimento della Asl, scaturito nell’ordinanza di chiusura firmata dal sindaco di Portici, si parla di “percezioni olfattive moleste” segnalate da parte del condominio che ospita il locale. A causa di queste presunte percezioni, dunque, la Asl si è attivata, portando alla chiusura temporanea del locale.

Il legale che sta seguendo il caso, come riferito da ‘Repubblica’, ha dichiarato: “stupisce e desta qualche interrogativo questo accanimento contro una piccola pizzeria ‘colpevole’ di diffondere nell’aria solo profumo, e non certo puzza di pizza. Dopo che la procura di Napoli ha archiviato le denunce di chi si riteneva molestato e dopo una ventina di controlli da parte di tutte le autorità e forze dell’ordine presenti sul territorio, viene interrotta l’attività dopo che l’Asl ha constatato ‘percezioni olfattive moleste’, concetto assolutamente aleatorio per sua natura”.

I residente del palazzo che ospita il locale hanno denunciato in più occasioni la presenza di fumi tossici mai riscontrata e a tal proposito l’avvocato della coppia ha spiegato che “il locale è fornito di un forno di ultima generazione la cui cappa è a emissioni zero e certificata per il trattamento dei fumi”.

La solidarietà del sindaco

Le continue denunce hanno, per il momento, spento il sogno della coppia di Portici che ha aperto la pizzeria grazie a un finanziamento di Invitalia nell’ambito del progetto ‘Resto al Sud’: nel locale i due hanno investito molte delle proprie speranze per il futuro e adesso devono attendere la fine della battaglia legale per sapere se e quanto potranno tornare alla loro attività.

La Asl di Napoli 3 Sud aveva deciso di intervenire in seguito a diverse segnalazioni, e dopo una serie di controlli ha stabilito che l’odore di pizza proveniente dal locale era troppo forte: il sindaco Cuomo aveva cercato di mediare ma la decisione di chiudere la pizzeria era rimasta.

Il sindaco della località in provincia di Napoli, Vincenzo Cuomo che ha firmato il provvedimento di chiusura come passaggio obbligatorio rispetto alla documentazione presentata dall’Asl di Napoli 3 Sud, ha accolto la richiesta di aiuto della coppia, chiedendo chiarimenti sulla vicenda.

E i proprietari hanno ringraziato il primo cittadino: “Vogliamo ringraziare il sindaco Cuomo che si sta prodigando verso l’Asl per trovare una soluzione – si legge su ‘Repubblica’ – anche lui, come noi, sottolinea l’aspetto paradossale di quanto una pubblica amministrazione possa assumere a volte atteggiamenti vessatori verso i cittadini piuttosto che accompagnarli nelle loro iniziative imprenditoriali”.