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Il caso scontrino a Ortisei: 3 euro per ogni piatto vuoto in più

Da Ortisei arriva un nuovo caso scontrino: polemiche dell'avventore di un locale della Valgardena che fa pagare 3 euro in più per ogni piatto vuoto

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Uno scontrino

Nuovo caso scontrino in Italia: questa volta arriva dalla Valgardena, in un locale di Ortisei, a più di 1.200 metri sopra il livello del mare, dove un cliente si è lamentato per aver trovato, sul contro, 3 euro in più per ogni piatto vuoto.

Ortisei e il caso scontrino: 3 euro per ogni piatto vuoto in più

A un cliente del locale in Valgardena non sono andati giù i 3 euro segnati sul conto per ogni piatto vuoto. L’aggiunta è scritta a mano in fondo al menù, quindi gli avventori sanno in anticipo a cosa vanno incontro.

Sul menù c’è scritto chiaramente “Per ogni piatto vuoto in più si pagano 3 euro”, come si legge sulla foto che l’avventore indignato ha scattato e pubblicato sui social network, dove è andata subito virale facendo incetta di commenti e condivisione.

Certamente quello dei 3 euro per i piatti vuoti si tratta di un extra raro nel settore della ristorazione e per questo può spiazzare i clienti: non sono mancate le polemiche al riguardo, con tanti avventori che non ritengono possibile far pagare 3 euro per un piatto vuoto.

Il gestore del locale, a ‘Repubblica’, ha spiegato che la decisione di far pagare il piatto vuoto è stata presa per la prima volta l’anno scorso ed è controbilanciata dall’offerta del coperto gratis:

“Ci capita spesso che una famiglia ordini una sola portata e poi la divida usando i piatti vuoti – ha raccontato il gestore del locale – non crediamo di fare nulla di sbagliato facendoci pagare il lavaggio, le posate, i tovaglioli e l’acqua naturale. Sono tutti servizi che non ci arrivano gratis. Il prezzo del piatto vuoto è scritto chiaramente sul menù, chi è contrario può non chiederlo”.

Un episodio simile a quello di Ortisei, una delle mete preferite d’Italia per le vacanze sulla neve, risale all’estate del 2023, quando si parlò a lungo sui social di un ristorante ligure che faceva pagare 2 euro per il “piattino condivisione”. Anche in quell’occasione lo scontrino fece il giro del web.

I tanti casi scontrino in Italia

Sono diversi i casi scontrino che arrivano dalle più disparate parti d’Italia: uno, a Gallipoli, ha addirittura scatenato una rissa. L’episodio è del mese di luglio 2024: in un ristorante della nota località del Salento, quando è arrivato il conto di 265 euro, i clienti lo hanno ritenuto troppo elevato, si sono scaldati gli animi e quello che all’inizio era solo un diverbio si è trasformato in una rissa, iniziata nel locale e proseguita successivamente in strada.

Niente rissa a Roma per il caso scontrino degli Internazionali di tennis al Foro Italico: in occasione della manifestazione tennistica, uno spettatore aveva pubblicato su TikTok un video in cui raccontava di aver speso 21 euro per un panino e una Coca Cola, lamentandosi apertamente dei prezzi troppo elevati per cibo e bevande.

In precedenza, invece, era nata una polemica per quanto successo in un’enoteca di Palermo, dove un cliente che aveva ordinato tre panini e uno spumante, al momento del conto si era ritrovato un supplemento di 8 euro, segnalato sullo scontrino come “apertura tappo”.