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Il caso dell'ascensore a Venezia: il nuovo stop

Caso dell'ascensore di Ca' Bernardo, il palazzo di Venezia originario del Quattrocento: dopo il sì è arrivato un nuovo stop sulla costruzione

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Venezia

Ennesima puntata della “saga” che riguarda l’ascensore di Ca’ Bernardo, storico palazzo di Venezia: dopo il parere positivo della Soprintendenza dei mesi scorsi, è arrivato un nuovo stop.

Ca’ Bernardo e il caso ascensore: il nuovo stop

Nello storico palazzo quattrocentesco di Venezia è in atto una sorta di “guerra” tra condomini, legata alla costruzione dell’ascensore: a chiedere l’installazione sono stati alcuni proprietari per agevolare l’ingresso e l’uscita di una signora disabile di 92 anni che risiede al secondo piano dell’immobile.

Nei mesi scorsi era arrivato il parere positivo alla costruzione da parte della Soprintendenza, seguito però da un brusco stop: la comunicazione di avvio dei lavori non è stata accolta in maniera favorevole dai proprietari del primo piano del palazzo che si sarebbero opposti anche attraverso le vie legali.

L’assessore Massimiliano de Martin, in merito alla questione del palazzo di Venezia, ha dichiarato che lo stop all’inizio dei lavori non è arrivato per ragioni urbanistiche: “Non si tratta di una sospensione legata a una mancanza o a un’imprecisione nei documenti – si legge sul ‘Corriere della Sera’ – è una sospensione che abbiamo attivato in autotutela per il ricorso di alcuni condomini”. L’avvocato dei condomini, infatti, ha posto un dubbio sulla titolarità della decisione definitiva di far partire la costruzione dell’ascensore di Ca’ Bernardo.

Le parole dell’avvocato del condominio

Sul ‘Corriere della Sera’ sono state riportate anche le parole di Gianluca Sicchiero, l’avvocato del condominio: “La comunicazione iniziale del 2022 ha riguardato tutti i residenti, nelle decisioni successive a votare sono stati invece solo i condomini che hanno accesso al cortile – ha spiegato il legale – manderò la documentazione al Comune per sbloccare lo stop.

Il punto però è un altro, c’è una ragione se questo progetto è stato fatto partire. Al secondo piano abita una signora di 92 anni che è disabile e non riesce a muoversi in autonomia. Non solo, anche sua figlia ha una disabilità e anche lei non riesce a salire le scale. Stiamo parlando di accessibilità, di abbattimento delle barriere architettoniche, mi sembra più che evidente il senso di questa operazione”.

Il legale ha poi sottolineato come il progetto dell’ascensore sia perfettamente in linea con le richieste della Soprintendenza: “L’ascensore non è stato progettato in autonomia, l’architetto ci lavora da un anno e mezzo e ha più volte adattato i progetti secondo le richieste della Soprintendenza che ora ha dato il via libera. Vorrei però che non ci dimenticassimo delle ragioni per cui è stata fatta questa richiesta, l’abbattimento delle barriere architettoniche”.

La lunga querelle

Si attendono novità a breve riguardo al caso dell’ascensore di Ca’ Bernardo, storico edificio del Quattrocento che si affaccia sul Canal Grande di Venezia: il palazzo è situato all’angolo col Rio de la Madoneta e si trova a pochi passi da campo San Polo, tra Palazzo Querini Dubois e Casa Sicher.

L’edificio del Capoluogo del Veneto è caratterizzato da un’architettura singolare ed atipica, è incompiuto sull’ala destra a partire dal secondo piano e presenta una facciata contraddistinta da bifore allungate a tutto sesto, elegantemente impilate.