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Caravino, il paese italiano dove nessuno vuole fare il sindaco

A Caravino, paese vicino Torino in Piemonte, celebre per il Castello di Masino, nessuno vuole fare il sindaco: non è stata presentata alcuna candidatura

Caravino, il paese italiano dove nessuno vuole fare il sindaco

In Italia c’è un paese dove proprio nessuno vuole fare il sindaco. Si tratta di Caravino, borgo nei pressi di Torino, in Piemonte, celebre per il Castello di Masino arroccato a pochi chilometri dal centro storico.

Alla scadenza dei termini per presentare le liste per le prossime Elezioni Amministrative a Caravino, nessuno dei 929 abitanti del paese piemontese ha presentato la candidatura al ruolo di sindaco. Il paese, alla luce di ciò, resterà senza sindaco almeno fino alla fine della primavera. Il prefetto di Torino Claudio Palomba dovrà nominare un commissario che traghetterà il Comune fino alle elezioni successive.

L’attuale sindaca Clara Angela Pasquale, dopo due mandati consecutivi, non ha intenzione di ricandidarsi. Si era paventata l’ipotesi di un passaggio di testimone al suo assessore Maurizio Valentino Corazza, ma alla fine quest’ultimo non ha presentato alcuna lista, lasciando scadere i termini in vista delle prossime Elezioni Amministrative. Neanche l’opposizione, però, ha presentato candidature. Non ha presentato una lista neanche Antonio Bocchietti, ex primo cittadino, ora 77enne.

Tutto quello che c’è da sapere su Caravino

Caravino si trova tra le colline del Canavese eporediese orientale. Confina a ovest con Strambino e Ivrea, a est con Cossano Canavese e Settimo Rottaro, a sud con Vestignè e Borgomasino e a nord con Azeglio e Albiano d’Ivrea.

Diverse sono le ipotesi sull’origine del nome: potrebbe derivare dal termine “cavrinum“, ossia caprino, per indicare la locale pastorizia ovina; un’altra ipotesi fa riferimento al vocabolo “quadratum“, essendo il paese al centro geografico degli allora poteri tra le marche di Ivrea, Torino e la diocesi di Vercelli; un’ultima teoria indica collega la possibile origine all’antica unità di misura torinese per immagazzinare grandi quantità di vino, definita “carra – vinum“.

Come già detto, il punto di maggiore interesse è il Castello di Masino, che da oltre mille anni domina la vasta piana del Canavese da un’altura antistante la suggestiva barriera morenica della Serra di Ivrea. Nonostante le frequenti contese, il nobile casato dei Valperga, che tradizione vuole discendente da Arduino, celebre nella leggenda come primo re d’Italia, ne mantenne il possesso fin dalle origini, documentate già nel 1070.

Nel corso dei secoli la famiglia convertì il Castello in residenza aristocratica e, poi, in elegante dimora di villeggiatura. Il castello si distingue per i saloni affrescati e arredati con sfarzo, le camere per gli ambasciatori, gli appartamenti privati, i salotti, le terrazze panoramiche, la preziosa biblioteca che conserva oltre 25mila volumi antichi, il monumentale parco romantico con uno dei più grandi labirinti d’Italia, il maestoso viale alberato, le ampie radure e gli angoli scenografici che in primavera ospitano eccezionali fioriture.

Il Castello di Masino è attualmente gestito dal Fondo Ambiente Italiano ed è inserito nel circuito dei castelli del Canavese.