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Caravaggio, l'ultimo mistero: spuntano tre teste scomparse

Durante il restauro del Martirio di Sant’Orsola di Caravaggio sono emerse tre figure scomparse per secoli che svelano un nuovo mistero sul dipinto

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Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Svelate tre figure nascoste nell'ultimo dipinto di Caravaggio

Un nuovo enigma si aggiunge alla già affascinante storia di Caravaggio. Durante un attento lavoro di restauro sul dipinto ‘Il Martirio di Sant’Orsola’, sono emerse tre figure fino a ora invisibili: un ritrovamento che getta nuova luce sulla composizione e sulle tecniche utilizzate dall’artista.

Chi sono le tre figure nascoste nel capolavoro di Caravaggio

L’intervento di pulitura e revisione conservativa dell’opera in vista della sua esposizione alla mostra Caravaggio 2025 a Palazzo Barberini, ha permesso di riportare alla luce dettagli che il tempo aveva celato. Laura Cibrario e Fabiola Jatta, restauratrici presso le Gallerie d’Italia di Napoli, hanno individuato per prime le nuove figure.

Nella scena, a destra di Attila, il re unno che rifiuta Orsola, appare il profilo di un soldato, di cui prima non era visibile che un’ombra. Oltre a questo, una seconda figura, probabilmente un pellegrino, è stata identificata grazie al suo cappello caratteristico. Infine, un elmo con fessura per gli occhi, situato sopra la testa di Sant’Orsola, ha chiarito un elemento fino a ora di incerta interpretazione.

La scoperta è frutto di un’operazione di restauro conservativo, mirata non solo a preservare l’opera, ma anche a migliorarne la comprensione. Michele Coppola, executive director Arte Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo e direttore generale delle Gallerie d’Italia, ha sottolineato l’importanza di questo intervento:

“La responsabilità di avere in collezione l’ultimo dipinto di Caravaggio impone il coinvolgimento dei migliori studiosi, dei massimi esperti e delle imprese private con le maggiori competenze tecniche, nella consapevolezza di prendersi cura di un pezzo di patrimonio universale“, come riportato su ‘La Repubblica’.

Come è stato svelato il segreto dell’ultimo Caravaggio

L’opera, realizzata nel 1610, rappresenta l’ultimo lascito del maestro prima della sua prematura scomparsa; venne commissionata dal principe Marcantonio Doria e realizzata da Caravaggio con rapidità, probabilmente a causa della sua imminente partenza per Porto Ercole, dove sperava di ottenere la grazia per il bando capitale. Tuttavia, il viaggio segnò la sua tragica fine.

Il dipinto giunse a Genova poco dopo la sua realizzazione, ma le condizioni in cui venne spedito influenzarono la sua conservazione. La tela, ancora fresca di vernice, fu esposta al sole per accelerarne l’asciugatura.

Questo dettaglio emerge da una lettera del 1° maggio 1610, scritta da Lanfranco Massa, procuratore della famiglia Doria a Napoli, e indirizzata a Marcantonio Doria: “Pensavo di mandarle il quadro di Sant’ Orzola questa settimana però per assicurarmi di mandarlo ben asciuttato, lo posi al sole, che più presto ha fatto revenir la vernice che asciugatole per darcela il Caravaggio assai grossa: voglio di nuovo esser da detto Caravaggio per pigliar suo parere come si ha da fare perché non si guasti.”

Dopo essere passata attraverso diverse mani, l’opera venne attribuita erroneamente a Mattia Preti, fino a quando, nel 1980, il ritrovamento della lettera di Massa confermò definitivamente la paternità di Caravaggio.

Caravaggio ci ha sempre abituato a enigmi e rivelazioni sorprendenti, come dimostra anche il recente ritrovamento delle tre figure nel ‘Martirio di Sant’Orsola’. Un nuovo tassello che si aggiunge ai misteri legati alle sue opere, come accaduto in passato con l”Ecce Homo’, attribuito al maestro e collegato al suo periodo siciliano. Oggi, il Martirio di Sant’Orsola è custodito presso le Gallerie d’Italia di Napoli, di proprietà di Intesa Sanpaolo.