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Capodogli nel Mar Ligure: avvistato un branco di 24 esemplari

Eccezionali avvistamenti nel Mar Ligure: osservati nelle acque del Santuario Pelagos gruppi di capodogli fino a 24 esemplari, con femmine e neonati

 

Straordinario avvistamento di capodogli con neonati in Liguria

I diversi avvistamenti sono avvenuti tra il 5 e l’8 ottobre al largo di Sanremo, Bordighera e Capo Mele: tra questi, l’eccezionale incontro con un gruppo di 24 capodogli, tra cui femmine e neonati. Gli straordinari avvistamenti segnalati e documentati dai ricercatori di Tethys e dalla Guardia Costiera negli ultimi giorni sembrano confermare che i grandi cetacei siano tornati a popolare densamente il Mar Ligure, anche se – spiegano gli esperti – alla grande emozione si accompagna qualche preoccupazione.

L’eccezionale avvistamento nel Mar Ligure

L’avvistamento è di quelli eccezionali: un branco di 24 capodogli (Physeter macrocephalus), composto anche da femmine e neonati, è stato segnalato dai ricercatori dell’Istituto Tethys, impegnati nel monitoraggio di balene e delfini presenti a largo delle coste liguri.

La presenza di cetacei e grandi mammiferi marini è ben nota in questa zona, tanto che nel 1991 è stato istituito – con un accordo che coinvolge Italia, Corsica e Principato di Monaco – il Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo, un’area marina protetta che sul versante italiano tocca le coste di 111 Comuni tra Liguria e Toscana.

Tra il 5 e l’8 ottobre 2022 gli avvistamenti sono stati quotidiani, spesso accompagnati dalla possibilità di osservare le femmine di capodogli con i piccoli appena nati, cosa rarissima da queste parti: il Mar Ligure è infatti popolato generalmente di maschi, solitari o in piccoli gruppi, che storicamente attraversano quest’area di Mediterraneo per nutrirsi. “Le femmine con i piccoli, che invece formano stabili e complessi gruppi “famigliari”, vengono avvistate in genere più a sud”, spiegano i ricercatori di Tethys.

La loro comparsa in un’area più settentrionale è decisamente fuori dal comune, e sembrerebbe confermare una tendenza già anticipata dagli straordinari incontri degli scorsi anni, a cui ha fatto seguito la notizia, testimoniata dalla barca francese “Eden”, della nascita di piccoli di Physeter macrocephalus nel Mar di Corsica i primi di ottobre.

“E’ vero che occasionali capodogli neonati sono segnalati “storicamente” anche in quest’area, ma abbiamo la netta sensazione che qualcosa stia cambiando”, spiega Maddalena Jahoda, responsabile della divulgazione scientifica di Tethys, anticipando che gli eccezionali avvistamenti potrebbero essere collegati con il riscaldamento delle acque del Mediterraneo.

Capodogli nel Mediterraneo: le preoccupazioni degli esperti

L’incontro con i grandi cetacei classificati a rischio d’estinzione è stato emozionante anche per i partecipanti all’ultimo turno del progetto di citizen science, che a bordo dell’imbarcazione “Pelagos” basata a Portosole Sanremo hanno potuto “incontrare fino a 24 capodogli assieme, con dei piccoli allattati dalle mamme”.

Un’emozione forte che però si accompagna alle preoccupazioni degli esperti: “Con i cambiamenti climatici il Mediterraneo si sta riscaldando di più e più rapidamente degli altri mari”, spiega Jahoda,”e una relazione con questi fenomeni è un’ipotesi, anche se ancora tutta da dimostrare”.

“Siamo chiaramente di fronte a una fluttuazione nella distribuzione di questi animali che, nonostante confermi l’importanza del Santuario per questa specie, suscita al contempo una certa preoccupazione” precisa Sabina Airoldi, direttore del progetto CSR – Cetacean Sanctuary Research, che si occupa tra le altre cose del monitoraggio di delfini e balene nel Santuario del Mar Ligure.

E non è soltanto il riscaldamento del Mediterraneo a preoccupare gli esperti: si tratta infatti di uno dei mari con maggior traffico marittimo al mondo, e i casi di grandi cetacei uccisi o feriti a causa di una collisione sono frequenti. Un rischio particolarmente grave per i gruppi di capodogli con piccoli, “che a differenza dei maschi adulti, stanno molto più a lungo in superficie”, spiegano i ricercatori.

Certo è, ribadiscono gli esperti di Tethys, che il Santuario Pelagos, istituito diversi anni or sono con uno storico accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco, “è oggi ancora più importante se è vero che per i capodogli non è più solo il tradizionale quartiere di alimentazione, ma anche una zona di riproduzione”.