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Caos ai mercatini di Natale a Verona: la rabbia dei visitatori

A Verona la location dei mercatini di Natale è passata da Piazza dei Signori a Via Pallone ma la scelta ha portato molte lamentele e disagi

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Mercatini di Natale a Verona

I mercatini di Natale rappresentano un appuntamento irrinunciabile durante il periodo natalizio, dato che trasformano piazze e strade in luoghi dall’atmosfera magica. A Verona, ogni anno, migliaia di visitatori vengono in città per immergersi nella suggestiva esperienza dei Mercatini. Quest’anno, però, un cambiamento sta facendo molto discutere: la storica location di Piazza dei Signori è stata abbandonata in favore di Via Pallone. Una decisione che ha portato non pochi disagi e lamentele tra cittadini e turisti.

Mercatini di Natale a Verona tra disagi e lamentele

La realizzazione dei Mercatini di Natale a Verona, prevista in Via Pallone dal 15 novembre al 26 dicembre, è al centro di polemiche e discussioni. La cosa aveva generato numerosi disagi già durante la fase di allestimento tecnico, iniziata il 4 novembre. Modifiche alla viabilità, deviazioni e spostamenti di fermate autobus hanno creato confusione e malcontento. Le modifiche, infatti, hanno avuto un impatto diretto sulla mobilità in città. La fermata degli autobus di Via Pallone è stata spostata su Via Adigetto, eliminando parcheggi e restringendo lo spazio per il transito.

Nei giorni di maggior afflusso, la situazione è ulteriormente peggiorata non solo per la viabilità nel centro di Verona ma anche per quanto riguarda l’accessibilità ai mercatini. Il nuovo assetto, infatti, ha creato code e intasamenti, soprattutto per chi magari deve spostarsi con passeggini o chi ha difficoltà motorie. L’ingresso è solo uno all’altezza di via del Pontiere. Anche all’interno dell’area transennata, l’organizzazione non ha convinto: è stato realizzato un senso unico di marcia. I visitatori, quindi, per passare da un lato all’altro dei banchetti sono costretti a uscire e rientrare dall’altro lato dell’area. Durante i fine settimana accade, così, anche di dover fare la coda per accedere nuovamente alla zona delle bancarelle. Tutti dettagli che hanno scatenato critiche e commenti negativi.

Il cambio location per i mercatini di Verona

La giunta comunale ha giustificato la scelta di spostare i mercatini a Via Pallone come necessaria per motivi di accessibilità e sicurezza, ma molti visitatori e cittadini non sembrano convinti. La precedente location, che comprendeva Piazza dei Signori, Piazza Mercato Vecchio e Piazza del Tribunale, era considerata più suggestiva e iconica.

Il cambiamento ha anche interessato la viabilità circostante, portando a modifiche non sempre ben accolte dai residenti. Gli abitanti della città, già abituati a fare i conti con un traffico intenso, si sono così trovati di fronte a nuove difficoltà che hanno alimentato il malumore.

Una nuova proposta anche per Napoli

Le problematiche legate all’organizzazione e alla gestione del flusso di visitatori non sono un’esclusiva di Verona. A Napoli, ad esempio, si sta discutendo una proposta per affrontare l’alto numero di persone che si concentra soprattutto in alcuni periodi dell’anno come quello natalizio. A essere maggiormente colpite sono le zone di Spaccanapoli e di San Gregorio Armeno dove dato l’alto numero di persone spesso passeggiare diventa impossibile. Proprio San Gregorio Armeno, la via dei presepi per eccellenza, durante le settimane che precedono le festività è spesso presa d’assalto.

Il consigliere comunale Gennaro Esposito (Azione) ha presentato l’idea di introdurre un ticket d’ingresso da 5 euro per il centro storico, dai Decumani a San Gregorio Armeno. Secondo quanto riporta anche ‘Fanpage’, il biglietto, acquistabile tramite app potrebbe essere introdotto nei periodi di maggiore affluenza, come Natale. Una misura simile a quella adottata a Venezia, pensata per gestire i flussi turistici e preservare le zone più sensibili. La proposta ha sollevato un acceso dibattito tra chi la considera un mezzo per tutelare il patrimonio cittadino e chi, invece, è in totale disaccordo.