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Il caldo anomalo confonde le api in Liguria: rischiano di morire

Le temperature giornaliere sopra la medie che caratterizzano i mesi invernali liguri confondono le api, che escono dall'alveare alla ricerca di cibo

Caldo anomalo confonde le api

Questo per le api sarebbe il periodo di riposo ma le temperature, in questo inverno sopra la media stagionale, le sta confondendo. Questa situazione rischia di mettere a rischio non solo la vita di migliaia di esemplari ma anche la produzione di miele.

Le alte temperature invernali mettono a rischio le api

Le api fanno parte di un genere di insetti sociali della famiglia Apidae che sono note sin dati tempi antichi per la loro laboriosità. Inoltre, questo insetto è spesso utilizzato per captare segnali di disequilibrio ambientale e gli effetti dell’inquinamento.

Per le api l’inverno è il periodo del riposo ma in molti territori come quello ligure e lombardo le temperature miti del periodo portano le api ad uscire dalle arnie anche in questi mesi. Di giorno, infatti, in Liguria e non solo le temperature raggiungono anche i 16 gradi (o più) spingendo le api ad andare fuori. La sera, invece, il termometro scende sotto i dieci gradi e questo rischia di mettere in serio pericolo questo insetto. L’escursione termica, molto marcata soprattutto nell’entroterra della zona di Genova, potrebbe uccidere molti esemplari e pregiudicare, quindi, la produzione del miele.

La produzione di miele è già stata messa a dura prova in Liguria l’anno scorso, quando grandinate e forti piogge nei periodi di fioritura dell’acacia e del castagno hanno ridotto sensibilmente la raccolta. Si stima che nel 2023 i produttori liguri abbiano rilevato una diminuzione di quasi il 40% nella produzione di miele.

Alla crisi climatica si è aggiunta la presenza della vespa vellutina, predatrice di api che ha fatto danni non solo in Liguria ma anche in Piemonte e Toscana. Inoltre, per un periodo, nel 2023, era scattato anche l’allarme per la presenza di una nuova specie di ape aliena giunta in Italia dall’India tramite i container. La presenza di queste api era un rischio per la biodiversità e l’ecosistema della zona e per questo erano state catturate.

Le dichiarazioni dell’esperto sull’allarme per le api

Roberto Sartori, referente di Api Liguria Genova che manda avanti 150 arnie da Torriglia a Genova, ha spiegato quello che sta succedendo e i risvolti preoccupanti. Di norma, nei mesi più freddi, le api dovrebbero raccogliersi all’interno dell’alveare e ammassarsi per cercare di scaldarsi. Con l’innalzamento delle temperature anche in inverno, invece, sentono che all’esterno di giorno è più caldo e volano in giro.

Le spiegazioni di Sartori sono state riprese da ‘La Repubblica’: “La situazione è preoccupante. Con il termometro che segna 15-16 gradi, le api, spinte dal caldo, escono dalle arnie ma, appena il sole cala, la temperatura scende repentinamente. Sotto ai 10 gradi rischiano anche di morire”.

Inoltre, c’è anche un altro elemento da considerare e riguarda l’alimentazione delle api perché le temperature miti le spingono ad uscire in cerca di cibo e fiori ma non trovano nulla con cui cibarsi.

Per questo gli esperti del settore si occupano anche di preparare loro il nutrimento necessario. Roberto Sartori ha spiegato sempre a ‘La Repubblica’: “Se le api fossero a riposo non userebbero le scorte ma, essendo già attive, hanno bisogno di nutrimento. Così prepariamo un impasto di candito, zucchero a velo e fruttosio o miele. Una somministrazione che in condizioni normali bastava da dicembre a febbraio mentre ora dobbiamo prepararla ogni due settimane per non rischiare che muoiano di fame. È l’unica cosa che possiamo fare per aiutarle, di fronte ai cambiamenti climatici abbiamo le mani legate”.

Un minor nutrimento per le api significa non solo che queste possono morire ma anche riprodursi meno. Un altro timore legato alla situazione è che il clima possa tornare improvvisamente freddo producendo anche gelate che disorienterebbero le api e creerebbero un ulteriore danno all’ecosistema.