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Bollicine, rosè e green: i trend del vino per l'autunno 2022

Quali sono i trend del vino dell'autunno 2022? Rispondono i produttori della Piana Rotaliana Königsber, territorio ai piedi delle Dolomiti Paganella

Vino

Il mondo del vino è in evoluzione continua e, a ogni stagione, spuntano nuove proposte, nuove tecniche produttive e nuovi abbinamenti. Ma quali saranno i trend del vino per l’autunno 2022?

Dolomiti Paganella ha intervistato alcuni produttori della Piana Rotaliana Königsber, un territorio ai piedi della Paganella da sempre crocevia di storie e di culture, dove l’enogastronomia affonda le radici in una tradizione millenaria, per capire quali saranno i trend vitivinicoli ed enogastronomici di questa stagione.

Bollicine: il protagonista è il Trento Doc

Riflettori puntati sulle bollicine e, in particolare, sul Trento Doc, in continua crescita dovuta anche alla promozione avviata a livello internazionale. Rudy Zeni dell’Azienda Agricola Zeni di San Michele all’Adige (TN) ha spiegato: “Stiamo assistendo a una grande ascesa del marchio Trentodoc. Si è trattato sicuramente di un’operazione vincente e di grande impatto sia dal punto di vista economico, per le aziende che lo producono, sia dal punto di vista turistico, per l’intero territorio”.

A proposito dell’uso di queste bottiglie, Umberto Pilati della Cantina Klinger di Pressano (TN) ha aggiunto: “Se per l’estate la bollicina metodo classico è rinfrescante, su una pista da sci a 0°C nel periodo invernale è un ‘aperitivo di lusso’ che fa tendenza”.

Via libera ai rosati, ma nel segno della tradizione

Prosegue, poi, la lenta ma inarrestabile crescita dei vini rosati: le loro vendite a livello globale sono passate dal 3,8% del 2019 al 4,4% del 2021. Dopo aver conquistato gli Stati Uniti d’America, il rosè si sta diffondendo capillarmente anche nel nostro Paese, Trentino compreso, dove attinge alla tradizione trasformando i classici Teroldego e Lagrein, per cui si registra un incremento delle produzioni.

La vinificazione è sempre più green

In Trentino moltissimi agricoltori si stanno avviando verso una produzione sempre più green e rispettosa nei confronti dell’ambiente, proponendo vini realizzati con uve biologiche. Riccardo Rossi della Cantina Zehnhof di Roverè della Luna (TN), a questo proposito, ha detto: “Sempre più aziende adottano diversi sistemi per cercare di offrire un prodotto qualitativamente superiore al consumatore. In questo contesto è fondamentale una maggiore attenzione da parte del consumatore, che fa sempre di più scelte consapevoli quando acquista una bottiglia di vino, premiando le realtà che scelgono filiere e processi sostenibili e prediligendo prodotti di qualità”.

Anche i cambiamenti climatici influiscono sulla vinificazione: molti produttori hanno spostato le loro vigne. Per le uve bianche, per esempio, la coltivazione è stata portata verso i 500-700 metri.

Il ritorno dei vini rossi, nel segno della delicatezza

Autunno e inverno sono da sempre stagioni in cui si prediligono i vini rossi, come il Teroldego, il Pinot Nero e il Lagrein. Ora, però, si osservano trend diversi. Rudy Zeni ha spiegato: “Per le uve rosse si va oggi alla ricerca di tannini più delicati e di sensazioni di frutto più marcate corredate da un contenuto alcolico moderato. Stiamo assistendo a un abbandono progressivo di vini dal forte sentore di legno. Potenzialmente il Teroldego Rotaliano è nelle condizioni perfette per essere ulteriormente rilanciato e valorizzato”.

Le nuove creazioni tra vino e cucina

La cucina, in particolare quella d’autore o gourmet, sta facendo passi da gigante in termini di estrazioni di sapori e cambi di forma, struttura e consistenza degli alimenti. Il vino, così come il mosto, non fa eccezione e viene al giorno d’oggi trasformato in semifreddi, gelati, salse e, soprattutto, gelée e gelatine di accompagnamento, vero e proprio trend per le prossime stagioni.

Nuove tendenze emergono anche degli abbinamenti. Riccardo Rossi ha dichiarato: “L’avvicinarsi al vino da parte di un numero sempre più alto di persone ha aiutato a creare nuovi abbinamenti tra cibo e vino. C’è però ancora una grandissima componente di storicità, personalizzazione e originalità che ciascuno di noi mette negli abbinamenti. Un nuovo trend in crescita è quello della bollicina che si inserisce interamente in un menu ed è declinata in base al piatto e alla tipologia di vino”.

Umberto Pilati ha aggiunto: “Stiamo assistendo a un continuo miglioramento in termini di abbinamenti e, soprattutto, sono in aumento le persone dedicate a questo all’interno delle strutture. Una particolare attenzione, adesso, è rivolta agli abbinamenti che coinvolgono i cocktail a base di vino e a quelli con i cibi primari, come i formaggi di malga, i pesci locali e le carni a km zero, tutti prodotti che permettono abbinamenti molto più riusciti e complessi e che danno un risultato sicuramente più soddisfacente e di valore”.

Contenuto offerto da Dolomiti Paganella.