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La primavera è nel piatto e nel bicchiere nell’Altopiano della Paganella

Nel territorio di Dolomiti Paganella le materie prime della natura riempiono piatti e bicchieri della cucina locale: gli eventi in primavera

Dolomiti Paganella

L’arrivo della primavera coincide col risveglio della natura nell’Altopiano della Paganella e nella Piana Rotaliana Königsberg. Proprio in questo territorio, costellato da decine di varietà di piante e fiori diversi, tantissime materie prime legate al mondo vegetale riempiono i piatti e i bicchieri della cucina caratteristica locale.

In vista della bella stagione, per gli appassionati e i curiosi, ecco un viaggio alla scoperta della “primavera nel piatto e nel bicchiere” dal foraging all’Asparago Bianco di Zambana, passando per le erbe utilizzate per tè, tisane, infusi e cocktail.

L’arte del foraging

La primavera, al pari dell’estate, è una stagione perfetta per dedicarsi al foraging: si tratta di una particolare pratica, ancorata all’antica scienza dell’alimurgia, che consiste nel raccogliere quello che cresce spontaneamente nei boschi e nei prati per poi trasformare i prodotti della natura in bevande e cibo.

In questo modo nascono piatti creativi e naturali, ma anche tè, tisane e infusi a base di fiori, frutti e radici, come quelli proposti da Trentino Erbe. Si tratta di una piccola realtà di Lavis, che usa esclusivamente materie prime trentine avendo cura di mantenere inalterate le loro proprietà e qualità benefiche.

La naturopata Sara Bertò ha spiegato: “Il foraging, che in questo periodo dell’anno, anche grazie all’attività fisica in mezzo alla natura, aiuta l’organismo nel processo di ripartenza dopo i mesi invernali, ci permette di mangiare in modo sostenibile e sano”.

L’esperta ha poi aggiunto: “Gli alimenti selvatici hanno un maggior contenuto di sali minerali, proteine, fibre e vitamine e sono ricchi di proprietà. Per esempio, la Piantaggine è antinfiammatoria, emolliente e antiallergica. La Silene vulgaris è diuretica, depura il fegato ed è un potente antiossidante, grazie all’elevata quantità di sali minerali e fenoli contenuti, mentre la Diplotaxis tenuifolia (L.), o rucoletta, ha proprietà aromatizzanti, diuretiche, antiscorbutiche, espettoranti e preventive delle infezioni”.

La naturopata, però, ha anche messo in guardia i curiosi. “Prima di imparare a riconoscere erbe, fiori, bacche e funghi commestibili, è bene imparare a riconoscere quelli tossici per non incorrere in spiacevoli intossicazioni o, addirittura, avvelenamenti. Se non si ha una buona conoscenza è auspicabile fare le prime uscite con un accompagnatore esperto che aiuterà a distinguere i tratti particolari delle varie piante”.

La raccolta dell’Asparago Bianco di Zambana

Nella Piana Rotaliana Königsberg, la primavera è sinonimo di Asparago Bianco di Zambana. Oltre che per il suo colore, questa particolare varietà si distingue per la delicatezza, la tenerezza e l’assenza di fibra. L’Asparago Bianco di Zambana, coltivato fin dall’inizio dell’Ottocento e tipico dei mesi di aprile e maggio, è stato il primo tra gli asparagi bianchi a essere inserito tra i Prodotti dell’Arca del Gusto – Slow Food e nell’Atlante dei prodotti tradizionali del Trentino.

Per scoprirne tutti i segreti, è possibile partecipare ad “Asparagi, dalla terra alla tavola”, un’esperienza (organizzata in collaborazione con gli asparagicoltori) che prevede la raccolta e la degustazione di questo particolare ortaggio, oppure al Festival dell’Asparago Bianco, sagra in programma nel comune di Zambana il 15 e il 23 aprile e dal 28 aprile al 1° maggio.

Un brindisi alla primavera: gli eventi legati al vino

La Piana Rotaliana Königsberg, grazie a un terreno ricco di minerali e alle montagne che la tengono al riparo dai venti freddi, è tra gli angoli del Trentino maggiormente vocati alla coltivazione della vite. Non a caso, vanta vini d’eccellenza come la Nosiola Trentino DOC (un vino bianco ottimo in abbinamento all’Asparago Bianco di Zambana) o il Teroldego Rotaliano DOC (vino rosso ritenuto il protagonista indiscusso dell’enologia trentina).

Proprio in primavera i vigneti iniziano a risvegliarsi e i viticoltori si dedicano alla legatura dei tralci e all’imbottigliamento della nuova annata. Diversi sono gli eventi dedicati ad appassionati e curiosi, come “Di Maso in Maso, di Vino in Vino” sulle Colline Avisiane (25 aprile), la Mostra del Teroldego Rotaliano a Mezzocorona (19-21 maggio) o Cantine Aperte (27-28 maggio).

Dall’aperitivo al dopo cena: erbe e fiori del territorio nei drink

Dalle erbe e i fiori dell’altopiano possono anche nascere cocktail che richiamano la natura, come quelli proposti, in base alla stagionalità, dall’Azienda Agricola Il Ritorno di San Lorenzo Dorsino.

Tra questi è possibile menzionare il Cosmopolitan, con succo di ribes rosso al posto di quello di cranberry e liquore di verbena al posto della vodka, o il Moscow Mule, preparato con un amaro di erbe trentine. Ne sono altri esempi il John Collins, cocktail realizzato con un gin del territorio agli aromi di montagna e con uno sciroppo di zucchero aromatizzato al mugo, con note balsamiche, e il VE.N.TO, primo cocktail a base di grappa al fieno riconosciuto a livello internazionale.

Contenuto offerto da Dolomiti Paganella.