Un bolide è stato avvistato nel cielo di Roma
Avvistato un bolide nel cielo di Roma: dai primi studi si tratterebbe di un frammento di un asteroide o di una cometa, entrato nell'atmosfera
Nel cielo di Roma è stato avvistato un bolide: un meteorite di grandi dimensioni è comparso sopra la Capitale durante la notte per un evento che all’apparenza sembra molto raro. In realtà un fenomeno del genere, fanno sapere dalla rete PRISMA, Prima Rete per la Sorveglianza Sistematica di Meteore e Atmosfera, è abbastanza comune.
L’avvistamento del meteorite nei cieli di Roma è avvenuto nella notte di lunedì 15 marzo, per l’esattezza alle ore 20.57. Probabilmente si tratta di un frammento di un asteroide oppure di una cometa che è entrato nell’atmosfera. Il contatto è avvenuto nella zona a ovest della Capitale. Secondo la rete PRISMA, può essere paragonato al fenomeno delle stelle cadenti: queste, però, durano alcune frazioni di secondi, mentre il bolide in questione è stato di gran lunga più duraturo, più intenso, più luminoso e con dimensioni maggiori rispetto a una stella cadente.
La durata complessiva del fenomeno visibile praticamente da tutti i quartieri di Roma è stata di circa cinque secondi. La magnitudine, misurazione che indica la luminosità dell’oggetto, era -10 che corrisponde, all’incirca, a un decimo dell’intensità della Luna piena.
Il bolide comparso sui cieli di Roma
Il bolide avvistato sui cieli di Roma alle 19.57 di lunedì 15 marzo 2021 è stato ripreso dalle camere della rete PRISMA ITCP02 installate a Capua presso il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali e da una postazione ubicata a nord-est di Caserta e gestita dal Gen. Elia Rubino per conto dell’Associazione Arma Aeronautica in collaborazione con l’Associazione Sky Sentinel.
Dal primo studio preliminare si evince che il bolide visibile nella foto concessa da rete PRISMA, è entrato in atmosfera quasi verticalmente, rendendosi visibile a partire da una quota di circa 83 km con una velocità di ingresso di 14 km/s. Nel giro di poco più di 5 secondi, il bolide ha attraversato l’atmosfera giungendo a una quota di 21,5 km, rallentando fino alla velocità di 4 km/s prima di spegnarsi poco a ovest di Isernia.
La velocità finale, la bassa quota raggiunta dal bolide e l’alta inclinazione di ingresso in atmosfera fanno ritenere che non sia improbabile l’arrivo a terra di una meteorite. Gli esperti di PRISMA sono al lavoro per calcolare l’area interessata da una possibile caduta.
Questi corpi emettono luce propria – ha spiegato all’AGI Daniele Gardiol, coordinatore nazionale della rete PRISMA – perché viaggiano a velocità estreme, che variano da 12 a 72 chilometri al secondo, fino a 250 mila chilometri orari, e, a contatto con l’atmosfera, sono soggetti a un fortissimo attrito generato dal contatto con l’aria, per cui si scaldano e diventano incandescenti.
Le meteore, quindi, così come le stelle cadenti, rilasciano energia tramite luce e calore. La maggior parte si consuma prima di raggiungere la superficie, ma può accadere che a volte dei frammenti possano essere recuperati. È stato il caso del noto bolide di Capodanno, raccolto in provincia di Modena a seguito dell’impatto avvenuto il primo gennaio 2020″.
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