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Biobutandiolo: in Italia il primo impianto che produce plastica dagli zuccheri

La plastica dagli zuccheri, attraverso il biobutandiolo: Novamont, nel redivivo impianto di Bottrighe, leader mondiale dell'innovazione

Biobutandiolo: in Italia il primo impianto che produce plastica dagli zuccheriProdurre materiali plastici dagli zuccheri, una rivoluzione tecnologica che in Italia diventa realtà. A Bottrighe, frazione del comune di Adria in provincia di Rovigo, lo stabilimento Mater-Biotech di Novamont ha iniziato da pochi mesi la produzione di butandiolo, un intermediario chimico da sempre ottenuto da fonti fossili come il petrolio e che adesso, grazie al lavoro di ricerca effettuato dall’azienda italiana, è possibile ricavare dagli zuccheri, attraverso l’utilizzo di batteri ingegnerizzati.

Il butandiolo muove un mercato enorme, stimabile in 3,5 miliardi di euro, ed è richiesto per una vasta gamma di applicazioni. Produzione di plastica, solventi, fibre elastiche, sono tanti i prodotti realizzati con l’intermedio chimico che entro pochi anni potrebbe raddoppiare il proprio valore di mercato con una Biobutandiolo: in Italia il primo impianto che produce plastica dagli zuccheriproduzione stimata in quasi 3 milioni di tonnellate. Non essendo ricavato da fonti fossili si stima inoltre un risparmio di almeno il 50% di emissioni di CO2, un’ottima notizia per l’ambiente e l’ecosostenibilità.

Ma come è stato possibile realizzare questo miracolo chimico? Tutto parte dalla modificazione genetica dell’Escherichia Coli, il batterio buono che regola le funzioni intestinali di ogni essere umano. Una rivoluzione figlia della tecnologia sviluppata da una società californiana di bioingegneria e che adesso potrebbe spostare la capitale della produzione del derivato chimico in provincia di Rovigo. Basf, Dairen, Lyondell, ISP, DuPont, i maggiori gruppi chimici mondiali di Germania, Taiwan e Stati Uniti inseguono l’innovazione Made in Italy.

Biobutandiolo: in Italia il primo impianto che produce plastica dagli zuccheriLa bioplastica Mater Bi realizzata con l’innovativo materiale, presenta caratteristiche del tutto simili alla tradizionale plastica ma ha il vantaggio di essere biodegradabile e persino compostabile. I prodotti plastici pensati per il mercato agricolo non rappresentano più un problema d’inquinamento, vengono assorbiti dal terreno contribuendo allo sviluppo delle colture orticole e diminuendo drasticamente i problemi legati alla gestione dei rifiuti plastici.

Presso la Mater-Biotech, industria nata dalla riconversione industriale di un vecchio sito ormai abbandonato in una virtuosa logica di valorizzazione delle precedenti infrastrutture, lavorano 70 persone e nei prossimi anni è prevista una triplicazione dei dipendenti. Rinforzi che dovranno far fronte alla richiesta crescente del materiale, utilizzato anche per i sacchetti di plastica riciclabili, destinato a cambiare radicalmente il mercato mondiale.