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Sull'Adda tornerà a navigare il battello di Leonardo da Vinci

Sul fiume Adda tornerà a navigare il battello costruito seguendo il progetto ideato da Leonardo da Vinci e incluso all'interno del Codice Windsor

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Il battello di Leonardo da Vinci

Il battello di Leonardo da Vinci torna a navigare sull’Adda, dopo lo stop avvenuto a causa della grande siccità dell’estate del 2022, quando il fiume non aveva abbastanza forza per far funzionare il meccanismo inventato dal Genio.

A causare lo stop non era stata solo la siccità, ma anche la fine del contratto con i gestori, scaduto a novembre del 2022: in quell’occasione i gestori avevano deciso che non valeva la pena continuare a pagare il canone di concessione, equivalente a 4.500 euro l’anno per la durata di cinque anni, per un servizio ormai utilizzato sono dai turisti nel fine della settimana.

Sul fiume Adda torna il battello di Leonardo da Vinci

Prima della pandemia, infatti, il particolare traghetto a mano inventato da Leonardo da Vinci veniva utilizzato tutti i giorni, anche dagli automobilisti che volevano evitare il giro fino a Paderno. Dopo il Covid-19, però, il battello era praticamente un’attrazione per soli turisti.

Adesso, però, il Comune di Imbersago sembra aver trovato una soluzione per dare nuova vita al traghetto: stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, ha ricevuto una manifestazione d’interesse da parte della Cooperativa Sociale Paso di Paderno d’Adda: questa svolge anche altre attività che potrebbero essere collegate al servizio.

La coop, per esempio, gestisce dei depositi di biciclette nelle stazioni ferroviarie della zona: dal momento in cui il Comune prevede un bonus di entrata con bici per un valore di 15 mila euro per il gestore del servizio, si pensa di unire i due servizi, al fine di creare un unico circuito.

Un’altra questione molto importante affinché il battello di Leonardo da Vinci torni a navigare sul fiume Adda riguarda i documenti fondamentali per manovrare il mezzo: oltre alla patente di barcaiolo serve anche l’iscrizione nel registro dei documenti natanti, per la quale sono necessari almeno sei mesi di imbarco. Il problema è presto risolto perché la cooperativa avrebbe all’interno del suo staff una persona dotata di licenza, pronta ad affrontare l’affiancamento.

La storia del battello leonardesco dell’Adda

Il traghetto leonardesco è un particolare tipo di traghetto a mano che secondo alcune ricostruzioni sarebbe stato inventato proprio da Leonardo da Vinci, tra i personaggi storici italiani che potrebbero finire sulle nuove banconote europee.

Il battello è costituito da due imbarcazioni affiancate sormontate da una piattaforma con una guardiola esagonale, un albero centrale su cui è montato un rullo sul quale scorre una fune metallica che unisce le sponde dell’Adda e due timoni, uno posizionato a poppa e l’altro a prua.

Sull’Adda, tra le due sponde del fiume, è teso un cavo d’acciaio a cui è affrancato il traghetto che trae movimento dalla corrente fluviale, rendendo così inutile l’utilizzo di un motore: quando i due scafi si trovano in posizione obliqua, la corrente ne permette la traversata. Prima dello stop quello di Leonardo era l’unico funzionante dei cinque traghetti che facevano la spola tra le rive dell’Adda.

Realizzato seguendo il disegno di Leonardo da Vinci presente nel Codice Windsor, il traghetto collega Imbersago e Villa d’Adda, mettendo dunque in collegamento le province di Lecco e di Bergamo, quest’ultima eletta Capitale della Cultura insieme a Brescia.