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Allarme pulci di mare a Cerveteri: le segnalazioni dei bagnanti

Molti bagnanti si sono ritrovati coperti di piccole bolle pruriginose, dopo una giornata in spiaggia a Cerveteri: scatta l'allarme pulci di mare

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Pulce di mare

Doveva essere una rilassante giornata di mare, ma per alcuni bagnanti ha significato ore di prurito e bolle arrossate su tutto il corpo: a Cerveteri, una delle spiagge più belle – e frequentate – del litorale romano, scatta l’allarme per le pulci di mare. A dispetto del nome, che farebbe pensare a minuscoli insetti, sono piccoli crostacei che possono pungere l’uomo. Proprio per questo motivo vengono considerate molto fastidiose, ma generalmente non comportano un vero pericolo. Vediamo di che cosa si tratta e come comportarsi in caso di puntura.

Cerveteri, allarme pulci di mare

Il primo fine settimana estivo non è stato molto piacevole, per alcuni bagnanti che hanno trascorso queste belle giornate di sole sulla spiaggia di Cerveteri, lungo il litorale laziale. Sono infatti molte le segnalazioni di persone che sono tornate a casa con bolle rosse e pruriginose su tutto il corpo – che nel caso dei più piccini hanno talvolta richiesto cure a base di cortisone. Cosa può aver causato questo sfogo cutaneo così fastidioso? Secondo gli esperti, due sono le ipotesi: potrebbero essere stati gli acari della sabbia, ma è molto più probabile che si tratti di pulci di mare. Sono infatti un inconveniente abbastanza comune, anche se di solito questi animaletti sono più frequenti nelle acque del mare Adriatico.

Cosa sono le pulci di mare

Il nome farebbe pensare a degli insetti quasi invisibili, come quelli che generalmente affliggono i nostri amici a quattro zampe – specialmente durante il periodo estivo. Le pulci di mare sono invece minuscoli crostacei di lunghezza compresa tra gli 8 e i 16 mm, conosciuti con questo nome perché in grado di spiccare dei notevoli salti contraendo l’addome e spingendosi con le zampe. Vivono nei nostri mari, generalmente poco al di sotto della superficie dell’acqua, e hanno delle piccole spine che utilizzano per ancorarsi sui pesci, del cui sangue si nutrono.

Sono proprio queste spine a causare le punture negli sfortunati che vi si imbattono. “Hanno delle fioriture, delle riproduzioni molto veloci, e quindi dall’oggi al domani le spiagge ne possono essere invase” – spiega il biologo Antonio Pizzuti Piccoli – “Sono urticanti ma non sono pericolose, nei limiti, ovviamente, di quante punture uno si prende”. Non bisogna dunque spaventarsi nel caso in cui si avvertisse un improvviso prurito accompagnato dalla formazione di piccole bolle arrossate. È però importante agire subito nel modo corretto, per ridurre al minimo il fastidio.

Cosa fare in caso di puntura

Per prevenire l’incontro con questi piccoli crostacei, è bene ricordarsi sempre il telo mare da stendere sulla sabbia: infatti, talvolta si nascondono proprio qui. Se invece dovessimo sentire le punture mentre siamo in mare, la prima cosa da fare è uscire dall’acqua e risciacquarsi attentamente (meglio se con una doccia calda), strofinando bene anche sotto il costume per rimuovere le pulci di mare che dovessero essere rimaste aggrappate alla nostra pelle.

Se dovessero comparire le bolle e il prurito, è importante resistere alla tentazione di grattarsi. Inoltre, in questo caso dovremmo evitare di esporci di nuovo al sole: il rischio è che possano formarsi delle antiestetiche macchie cutanee. Se il fastidio è troppo intenso o perdura per più di qualche ora, è meglio rivolgersi al proprio medico o ad un dermatologo, che potrebbe prescrivere una pomata (eventualmente anche a base di cortisone) o un antistaminico, nel caso in cui sospettasse una reazione allergica.