A Lucca, nel borgo dove regnano le Camelie, c'è una torretta piena di mistero
Incastonato nel verde delle Lucchesia, il comune di Capannori ospita ettari di rigogliose e colorate camelie, orgoglio del borgo toscano
Luogo pieno d’incanto, dove dimorano bellezza e serenità, il borgo delle Camelie incastonato nel verde di Capannori, in provincia di Lucca, è un oasi paradisiaca traboccante di pace e tranquillità.
Antichi edifici, piccoli ruscelli, panorami mozzafiato che si scorgono tra le case di pietra: ci troviamo nel cuore della Lucchesia, nei piccoli paesini di Pieve e Sant’Andrea di Compito. Il borgo dove regnano le camelie è un compendio di bellezza ricolmo di suggestioni che caratterizzano questo paradiso floreale e che dona un aspetto trasognato ai giardini del perimetro incantato di Toscana.
Questo territorio è la capitale delle camelie, fiori ornamentali che non emanano profumo ma che compensano tale mancanza con forme e colori senza pari che rendono questi bellissimi fiori creature elette per le decorazioni di eleganti cerimonie grazie alle policromie sgargianti.
Da queste parti di Camelie se ne intendono: i bellissimi fiori vengono coltivati fin dal XVIII secolo in una sfida ad allestire il giardino più bello che ha una tradizione secolare. Amore per la coltivazione e per i particolari fiori di origine asiatica che sfocia ogni anno nell’apprezzata “Mostra delle antiche Camelie della Lucchesia” che apre i cancelli di giardini privati alla vista delle numerose varietà del fiore che vengono accudite con grande cura e dedizione. Molto apprezzata dai turisti e grande orgoglio degli abitanti è il famoso camelieto, una porzione del borgo che rappresenta un vero e proprio forziere di fiori di rara bellezza. È possibile ammirare alcune varianti anche molto rare del fiore, a rischio estinzione, come l’Aspasia e la Stella di Compito.
Tra case tipiche, muretti di pietra e il tripudio di colori è possibile scorgere anche l’antica torretta che racchiude tra le sue mura vecchie leggende dal fascino oscuro. Una piccola gabbia di ferro riporta alla memoria antiche e macabre usanze in uso negli anni più bui del Medioevo: leggenda vuole che all’interno di questo contenitore in ferro fossero riposte le teste di alcuni condannati, poste in bella vista come monito, un memento per ricordare cosa poteva accadere a chi aveva intenzione di infrangere la legge.
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