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Venezia, in vendita l'isola di Santo Spirito: c'è il prezzo

A Venezia, l'isola di Santo Spirito che si trova tra la Giudecca e il Lido, è stata nuovamente messa in vendita per una cifra di quasi 9 milioni

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

L'isola di Santo Spirito a Venezia

A Venezia, situata tra il Lido e la Giudecca, sorge l’isola di Santo Spirito che è un territorio caratterizzato da una storia lunga e a tratti travagliata. Ora l’isola è stata messa in vendita per 9 milioni di euro. Il futuro di Santo Spirito sembra quindi simile a quello di tanti altri territori della laguna in bilico tra abbandono e l’intervento economico di gruppi stranieri.

In vendita l’isola di Santo Spirito a Venezia

La Laguna di Venezia è considerata un vero e proprio gioiello naturale che attrae milioni di visitatori da tutto il mondo affascinati dalla sua bellezza e dalla sua storia millenaria. Proprio per il suo patrimonio storico, architettonico e naturale, questa è stata anche dichiarata Patrimonio dell’UNESCO. La laguna veneziana, infatti, è caratterizzata da una fitta rete di canali e da un arcipelago di quasi 118 isole.

Oltre alle isole più grandi e famose come Murano, Burano e Torcello, la laguna veneta custodisce numerose altre isolette più piccole e spesso anche per questo meno note. Tra queste, spicca l’Isola di Santo Spirito che ha dato il nome al lungo canale che la costeggia e sorge situata tra l’isola delle Rose dove ha aperto il JW Marriott Resort e l’isola di San Clemente che ospita il Clemente Palace Kempinski Venice. Ora quest’isola dopo la conversione a destinazione residenziale è stata messa in vendita nuovamente per un valore stimato attorno ai 9 milioni di euro.

L’isola di Santo Spirito era stata acquistata nel 2002 dalla società Poveglia srl per un importo pari a 350 mila euro. Dopo aver eseguito alcuni lavori di recupero del convento presente, nel 2011 la società Poveglia si era affidata all’agenzia Colliers International, società leader negli investimenti immobiliari, per vendere il terreno. Purtroppo, però all’epoca l’attività non ha avuto successo dato che non sono stati trovati acquirenti.

Per questo nel 2014 la società Poveglia ha deciso di presentare al Comune di Venezia un Piano di recupero per la realizzazione di un’area residenziale con la presenza di uno spazio scoperto privato e una zona da dedicare a uso pubblico. In totale il nuovo insediamento potrà ospitare quasi 150 persone. Alcuni edifici verranno ristrutturati mentre altri saranno completamente ricostruiti. Nello specifico, si prevede la ricostruzione degli edifici del XIX secolo e la ristrutturazione di alcune strutture militari e del bunker-polveriera. Inoltre, è prevista la realizzazione di una darsena per i futuri abitanti dell’isola.

La storia dell’isola veneziana di Santo Spirito

La storia dellisola di Santo Spirito è nota dall’XI-XII secolo ed è per lo più legata alla presenza in questo territorio di diversi ordini religiosi. Testimonianze giunte sino a noi, infatti, raccontano che questa è stata abitata prima dai monaci Canonici Regolari, poi dai Cistercensi e, infine, dagli Eremitani che avevano lasciato la zona del Lazzaretto Vecchio. Proprio gli Eremitani hanno ricostruito parte del convento e della chiesa che all’epoca è stata decorata con opere di Palma il Vecchio e di Tiziano.

Verso la metà del XVII secolo Papa Alessandro VII sopprime l’ordine degli Eremitani e il senato veneziano vende i loro beni per finanziare le spese di guerra della Serenissima. Dopo la quinta guerra turco-veneziana, la Repubblica perde il territorio della Candia, ovvero l’odierna Creta, che viene invaso dai turchi. A quel punto Venezia destina l’isola di Santo Spirito ai frati Minori Osservanti in fuga dalla Candia e questi rimangono qui fino al 1806.

Un’altra svolta, infatti, arriva con la presenza di Napoleone Bonaparte che saccheggia la chiesa e il monastero e converte la zona in un presidio militare. Dopo essere stata abbandonata, l’isola viene nuovamente ripresa durante la Seconda guerra mondiale quando qui viene realizzata una polveriera. Con la fine del conflitto, l’isola torna a essere abbandonata fino ai primi anni duemila.