La vacanza a Cortina è un caso: polemica di Parodi sui "coatti"
Roberto Parodi, giornalista e scrittore, ha pubblicato sui social un video dove ironizza sulla presenza sempre maggiore di persone "coatte" a Cortina
Roberto Parodi noto al popolo del web come “Il Parods” è una figura poliedrica: ex professionista della finanza è ora noto come giornalista, scrittore e per essere grande protagonista dei social italiani. Da molti apprezzato per il suo stile ironico e tagliente, Parodi utilizza i social come palcoscenico per raccontare con sarcasmo la realtà che lo circonda. Durante queste giornate di vacanza Parodi si è recato a Cortina d’Ampezzo e anche in questa occasione non ha perso l’opportunità di osservare e descrivere la variegata “fauna” umana che popola le piste e i locali alla moda. Come sempre, quindi, il giornalista ha condiviso sui social un video descrivendo quelli che lui definisce i “coatti” a Cortina e dando una descrizione ironica dei personaggi più eccentrici incontrati.
L’ironia di Parodi sui coatti a Cortina
Cortina, la Regina delle Dolomiti, da anni meta chic ed elegante che invita molti amanti degli sport invernali, e non solo, ha ospitato in questi giorni festivi molti vip e personaggi famosi. Tra i tanti spicca anche il giornalista Roberto Parodi, fratello di Cristina Parodi e Benedetta Parodi. Durante la sua vacanza, tra sciate con tute in stile anni ’80 e critiche all’après-ski, Parodi ha condiviso sui social alcune riflessioni che hanno fatto discutere. Secondo Parodi, Cortina rimane uno dei luoghi più raffinati dell’arco alpino, ma negli ultimi anni non mancano personaggi sempre più presenti.
Tra i protagonisti della sua analisi ci sono le cosiddette coatte italiane. Secondo il giornalista, queste giovani donne, provenienti spesso da località come Ladispoli, arrivano in gruppo con auto cariche di valigie, spinte dal desiderio di replicare quanto visto su TikTok o ascoltato nelle canzoni del Pagante. Non sciano, ma si spostano in funivia fino alle baite per prendere il sole o farsi fotografare. Parodi le descrive con ironia, sottolineando i dettagli che le rendono facilmente riconoscibili: i loro look prevedono pellicce economiche, capelli mesciati, labbra gonfiate e leggings aderenti. Nonostante tutto, le considera figure in fondo simpatiche, impegnate più che altro a divertirsi e vivere un’esperienza che per loro rappresenta un sogno.
Oltre a queste si trovano anche quelle che Parodi definisce “escort dell’Est Europa” descritte sempre con uno stile tagliente e ironico. Queste donne, alte e glaciali, vestono rigorosamente in total white con abiti e accessori acquistati nei negozi del lusso milanesi con carte di credito spesso non a loro intestate. La loro presenza è legata agli accompagnatori benestanti, imprenditori di mezza età che le sfoggiano come status symbol, mentre le loro famiglie si trovano altrove. Come prevedibile, i post di Parodi hanno suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, molti hanno apprezzato la sua capacità di raccontare con leggerezza e sarcasmo la società vacanziera, dall’altro alcuni hanno trovato le sue parole eccessivamente stereotipate e offensive.
La polemica sull’invasione dei centauri: il punto di vista di Parodi
Roberto Parodi è un giornalista che ironizza su molti aspetti e qualche anno fa era anche entrato nella polemica che riguardava la pizza con il Pata Negra di Briatore. Questa volta, oltre alla sua critica sociale, Roberto Parodi da appassionato motociclista non ha potuto fare a meno di commentare un altro tema caldo a Cortina e dintorni. Da tempo, infatti, è presente una polemica sulla presenza di molti centauri, un fenomeno che negli ultimi anni ha acceso gli animi degli ampezzani. In un’intervista al ‘Corriere della Sera’, Parodi ha affrontato l’argomento con la consueta ironia, schierandosi dalla parte dei motociclisti.
“Non bisogna fare cose illegali, prima di tutto. E comunque, le cose illegali le fanno più spesso quelli in mountain bike, che si buttano giù dai dirupi e ti piombano addosso mentre sei tranquillo a prendere il sole. Oppure ti investono alle spalle su un sentiero nei boschi, perché non li senti arrivare.” Parodi difende le moto che considera più disciplinate, spesso per via delle sanzioni: “Le moto hanno sanzioni più alte, quindi c’è una sorta di autocontrollo. E poi, facendo rumore, le senti arrivare, evitando molti incidenti.”
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