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The Best Chef 2024, premio storico per il pizzaiolo Franco Pepe

Franco Pepe riceve un premio storico ai The Best Chef Awards 2024 per la pizza d’autore che valorizza l’eccellenza italiana e la tradizione a Caiazzo

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

Franco Pepe vince due coltelli ai The Best Chef Awards

Franco Pepe ha raggiunto un nuovo e importante traguardo per la gastronomia italiana e, in particolare, per il mondo della pizza. Durante l’ultima edizione dei prestigiosi The Best Chef Awards tenutasi a Dubai, Pepe è stato insignito del riconoscimento dei ‘due coltelli’, un premio d’eccellenza che segna un momento significativo per l’alta cucina: finalmente la pizza viene riconosciuta come eccellenza a livello internazionale.

Due Coltelli a Franco Pepe ai The Best Chef Awards

Franco Pepe è stato premiato a Dubai come primo e unico pizzaiolo a ottenere i “due coltelli” ai The Best Chef Awards. Questo titolo è particolarmente rilevante perché distingue il suo lavoro sia nel settore della pizza sia nell’alta cucina in generale. Già in passato, Pepe era stato insignito del titolo di ‘Best Pizza’ per quattro anni consecutivi, e con questo nuovo riconoscimento si rafforza ulteriormente la sua presenza nel panorama mondiale.

Pepe, che ha sempre valorizzato le tradizioni dell’Alto Casertano attraverso il suo locale Pepe In Grani, si è impegnato nel portare la pizza a nuovi livelli di eccellenza, integrando nella sua cucina il meglio della ricerca culinaria e della qualità degli ingredienti.  La sua attenzione alle tecniche e alla cultura della pizza lo ha reso un punto di riferimento internazionale, dimostrando come questo piatto possa essere elevato al rango di cucina d’autore.

Perché è importante il premio assegnato a Franco Pepe

Il premio dei ‘due coltelli’ a Franco Pepe rappresenta un riconoscimento importante anche per il settore della pizza, che storicamente non ha goduto dello stesso prestigio di altre espressioni dell’alta cucina. Questo riconoscimento, infatti, ha origine da una comunità gastronomica internazionale che apprezza sempre più il valore di una cucina legata alla tradizione, all’innovazione e al rispetto del territorio.

Per il mondo della pizza, il traguardo raggiunto da Pepe testimonia l’evoluzione del settore e lo porta a livelli in cui l’artigianalità si fonde con un’attenzione quasi scientifica ai dettagli e alla qualità degli ingredienti.

Con Pepe, la pizza italiana entra nel “gotha” della gastronomia mondiale, ispirando altre figure nel settore a perseguire l’eccellenza e a valorizzare le proprie radici. La sua dedizione ha contribuito non solo a innalzare la qualità della pizza, ma anche a modificarne la percezione globale, dimostrando come possa riflettere i valori di una cucina raffinata e d’autore.

La reazione di Franco Pepe al premio ai The Best Chef Awards

Con la sua attività a Caiazzo, Pepe ha costruito un legame profondo con il territorio e la tradizione culinaria locale. Il suo ristorante Pepe In Grani è una meta rinomata per appassionati di tutto il mondo, un luogo in cui la pizza diventa un’esperienza di autenticità e qualità.

Non solo. In ogni suo locale, infatti, Franco Pepe offre la propria interpretazione della pizza attraverso un metodo e un protocollo che consentono al suo team di seguire con precisione i suoi standard, a partire dall’impasto rigorosamente lavorato a mano, bilanciato secondo principi che esaltano la dieta mediterranea.

Un approccio unico alla lavorazione che ha fatto di Pepe un punto di riferimento nel settore. In collaborazione con l’AIRC, ha inoltre creato una pizza “salutare” per supportare progetti di ricerca oncologica.

Franco Pepe ha espresso grande emozione e orgoglio per questo traguardo, definendolo un momento storico per la sua carriera e per il mondo della pizza. Come ha dichiarato: “Sono emozionato perché questo è un traguardo storico, un riconoscimento importante che non arriva dal mondo della pizza, ma dalla comunità gastronomica. Da oggi abbiamo una grande responsabilità: l’alta cucina ci riconosce”, queste le sue parole riportate sul ‘Corriere della Sera’.