Stadio San Siro a Milano: gli architetti lanciano l'allarme
Con il vincolo della Soprintendenza sulla demolizione di San Siro, gli architetti di Milano sono preoccupati per il futuro del quartiere dello stadio
Gli architetti di Milano lanciano l’allarme sullo stadio San Siro e sul quartiere dell’impianto meneghino, alla luce del recente vincolo della Soprintendenza sull’abbattimento del mitico “Giuseppe Meazza”.
L’ipotesi iniziale che prevedeva la demolizione dello stadio in favore della costruzione di un nuovo impianto che ospitasse l’Inter e il Milan è ormai tramontata, annullando la possibilità che i due club rimangano in città. Sia i nerazzurri che i rossoneri, infatti, hanno individuato aree a ridosso di Milano dove costruire i rispettivi stadi.
Allarme San Siro: le preoccupazioni degli architetti
Con il vincolo sull’abbattimento e la ricostruzione di un nuovo San Siro, viene meno anche il progetto di riqualificazione del quartiere dello stadio: per questo motivo l’Ordine degli Architetti di Milano, per voce del suo presidente Federico Aldini, ha manifestato una serie di preoccupazioni:
“Sembra che il dibattito sia stato inutile e che i progetti del cosiddetto Mosaico San Siro, sulla ricucitura di un quartiere diviso, degradato e pieno di contraddizioni non abbiano avuto alcun peso sulla decisione – le parole di Federico Aldini riportate dal Corriere della Sera – sono stati cancellati i sogni di futuro del quartiere. Non doveva succedere, bisognava arrivare più preparati al Dibattito pubblico: la precedente Soprintendenza poteva dare un parere prima e il Comune doveva sollecitarlo, prevedendo già soluzioni alternative”.
Gli architetti di Milano si dicono amareggiati e preoccupati per la sorti di San Siro e del quartiere, in quando senza i club mancano le risorse per riqualificare l’area e “non si può pensare che siano gli operatori privati del residenziale gli unici a gestire un quartiere che più di molti altri necessita di interventi”.
Inizialmente il progetto del nuovo Stadio San Siro prevedeva la sua demolizione e la costruzione di un impianto nuovo di zecca, con relativa riqualificazione di tutto il quartiere. Una soluzione che a quattro anni di distanza dal primo progetto è ormai tramontata per via del vincolo della Soprintendenza sull’abbattimento del “Meazza”.
Gli architetti milanesi hanno commentato così la decisione della Soprintendenza: “Esistono esigenze del futuro, certi sacrifici vanno fatti. I club hanno spiegato perché per loro il restauro era un’opzione non percorribile. Semmai si poteva provare a fare maggiore pressione con progetti più strutturati di quelli presentati, ma va detto che esistono stadi di maggior rilievo architettonico. La Soprintendenza poteva valutare meglio, considerando anche l’equilibrio di danni e benefici all’intero sistema città”.
Due nuovi stadi per Inter e Milan
L’Inter e il Milan hanno ormai abbandonato l’idea di un nuovo San Siro, concentrandosi sulla costruzione di due stadi in aree limitrofe a Milano. La società nerazzurra, per esempio, si è mossa per Rozzano: ha ottenuto un diritto di esclusiva fino al 30 aprile del 2024 per valutare l’area della Nuova Milanofiori, poco distante dal Forum di Assago, per realizzare il proprio impianto casalingo.
Non è da meno il Milan, inserita nella classifica delle squadre di calcio più ricche del pianeta: i dirigenti rossoneri hanno intensificato i colloqui con i funzionari del Comune di San Donato, acquistando la società SportLifeCity, proprietaria dell’area San Francesco, quella su cui si vorrebbe costruire il nuovo stadio.
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