I segreti sottomarini del Lago di Bolsena aperti al pubblico
Dal 20 luglio al 5 agosto appassionati di archeologia potranno ammirare lo scavo archeologico subacqueo più importante di tutto il mondo
Immergersi nelle profondità del lago di Bolsena, alla ricerca di meravigliosi tesori, testimonianza di un antico passato tutto da scoprire. Tra i fondali del quinto lago più grande d’Italia c’è un villaggio sommerso risalente al nono secolo a.C., ricolmo di fondamentali tasselli archeologici che arricchiscono la conoscenza del passato della penisola italiana e dei popoli che nel corso dei secoli l’hanno abitata.
Secondo gli archeologi si tratta dello scavo archeologico subacqueo più importante di tutto il mondo, custode dell’ antico villaggio del Gran Carro, abitato, stando a quanto riferiscono gli archeologi dai Villanoviani, civiltà che si sviluppò in ampie parti d’Italia in un’epoca grossomodo corrispondente all’arrivo della seconda grande ondata di indoeuropei,
Antiche brocche, damigiane, resti di case: armati di bombole, occhiali e pinne è possibile osservare gli antichi reperti rimasti per secoli sulle profondità marine, per i novelli Indiana Jones dei fondali che vogliono osservare con i propri occhi gli stupefacenti ritrovamenti sarà possibile immergersi con guide subacquee e archeologi specializzati nei ritrovamenti sottomarini dal 20 luglio al 5 agosto.
In questo lasso di tempo inizieranno i lavori di archeologia subacquea sul villaggio villanoviano del Gran Carro. Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale hanno previsto la possibilità di poter far partecipare ai lavori anche gli appassionati di archeologia, per visitare lo scavo subacqueo. Le visite guidate saranno effettuate durante il fine settimana, dalle 10.00 alle 17.00 e tutti i giorni dopo le 16.00.
La partecipazione, riservata ai subacquei in possesso di brevetto di immersione, i praticanti di snorkeling e i praticanti apnea, prevede un costo di partecipazione. L’intero ricavato andrà a finanziare la campagna di scavi archeologici.
I reperti si trovano a 4 metri di profondità, la visibilità è solitamente ottima, è possibile scorgere i resti anche dalla superficie
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