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Scoperto il "segreto" del tuffatore di Paestum

Il misterioso dipinto del Tuffatore di Paestum potrebbe avere un significato diverso da quello che gli è stato attribuito fino ad oggi

Paestum: svelato il

L’enigmatico dipinto della Tomba del Tuffatore potrebbe avere un significato diverso da quello che gli è stato attribuito dagli studiosi in passato: la straordinaria pittura funebre, tra i reperti più affascinanti rinvenuti nell’area archeologica di Paestum, è al centro dell’ultima ricerca di Tonio Holscher, docente di archeologia classica all’Università di Heidelberg.

Quella di Holscher è un’interpretazione completamente diversa da quella tradizionalmente accettata: il misterioso tuffo rappresentato sulla lastra di copertura della tomba non sarebbe affatto il simbolo del passaggio dalla vita alla morte, come sostenuto fino a oggi dai massimi esperti.

Il misterioso Tuffatore di Paestum

La Tomba del Tuffatore fu scoperta nel 1968, ed è oggi conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Paestum. Si tratta di una tomba a cassa costituita di cinque lastre in travertino magnificamente dipinte, che è stato possibile datare con esattezza grazie al ritrovamento di alcuni frammenti del corredo funebre.

La tomba e le pitture del Tuffatore risalgono al 480-70 a.C., un’epoca in cui non era affatto comune dipingere figure umane sulle sepolture – almeno per i Greci. Le scene raffigurate sulle quattro lastre laterali della tomba rappresentano contesti classici legati a un simposio, e non hanno mai dato adito a problemi interpretativi. Quanto alla pittura sulla lastra di copertura, però, la questione è ancora aperta.

Il singolare affresco rappresenta un giovane atletico che, superato un alto trampolino, si tuffa in uno specchio d’acqua. L’ipotesi ad oggi più diffusa tra gli studiosi è che il gesto del giovane sia simbolo del passaggio dalla vita alla morte, o dalla morte all’aldilà: il tuffo, che “chiude” la sequenza delle scene sottostanti, rappresenterebbe l’abbandono delle pratiche terrene e il transito verso un mondo di conoscenza.

Questa interpretazione del Tuffatore di Paestum non è però universalmente accettata dalla comunità degli archeologi: contro la lettura simbolica del dipinto si schiera anche l’ultimo studio in materia, pubblicato dal professor Tonio Holscher dell’Università di Heidelberg con il titolo “Il nuotatore di Paestum, gioventù, eros e mare nell’antica Grecia”.

La nuova interpretazione della Tomba del Tuffatore

Secondo Holscher, per svelare i misteri di questa pittura unica nel suo genere è necessario andare oltre “l’opinione comune fino ad ora espressa, che fosse un’immagine del simbolismo escatologico”, ha spiegato lo studioso tedesco al quotidiano spagnolo El Pais.

Per capire pienamente il senso di questa iconografia così enigmatica, afferma l’archeologo, è necessario collocarla nel suo contesto storico: la Tomba del Tuffatore, infatti, contiene importanti indizi sul costume e sul sentire dell’epoca. La bellezza del tuffatore, per esempio, non è soltanto una questione estetica: per i Greci del V secolo, ciò che è bello è anche buono e viceversa (proprio a questo periodo risale il concetto di Kalokagathia, l’ideale di perfezione fisica e morale dell’uomo).

Il tuffatore, secondo Holscher, è una rappresentazione realistica “di una realtà non banale ma significativa”, una vera e propria attività sociale che ricorda l’intenso rapporto dei greci con il mare e con il nuoto, ma anche la natura delle relazioni tra giovani e adulti nell’antica polis.

Il Tuffatore di Paestum è, nelle parole dello studioso di Heidelberg, “un efebo che nel passaggio all’età adulta dimostrò la sua capacità atletica e il suo coraggio saltando davanti agli occhi di uomini adulti”, in un vero e proprio rito di passaggio che non esula affatto dalla dimensione umana. E che, come fa notare il professore, trova una certa continuità storica e culturale nell’attuale pratica dei giovani di tuffarsi in mare dall’alto.