Sardegna, la bottarga più cara d'Italia sarà offerta ai turisti
In Sardegna la Cooperativa Pescatori Tortolì ha deciso di togliere dal mercato la bottarga più cara d'Italia per poterla far assaggiare ai turisti.
La bottarga più costosa d’Italia verrà offerta ai turisti della Sardegna. La decisione è stata presa dalla Cooperativa Pescatori Tortolì dell’Ogliastra, pronta a far assaggiare uno dei prodotti tipici dell’isola.
Chiamata anche “bottariga” in sardo, la bottarga può essere considerata un vero e proprio tesoro, in quanto può arrivare a costare quanto un anello tempestato di diamanti. La sua lavorazione risale al tempo dei Fenici ed è stata custodita e tramandata nei secoli.
La bottarga più costosa d’Italia
La Cooperativa Pescatori Tortolì ha preso una bottarga selvatica d’Ogliastra arrivata a pesare ben 1,124 kg: una baffa premium pescata e lavorata a mani nude con sale integrale sardo, lavata con acqua di mare e lasciata a riposare per settimane al buio in una stanza con temperatura controllata.
La preziosissima bottarga era stata inizialmente messa in vendita al prezzo di 500 euro, ma in seguito la Coop Tortolì ha deciso di ritirarla dal mercato per poterla offrire sulle tavole dei turisti che arriveranno in Sardegna nell’estate del 2021. La Cooperativa è pronta a far assaggiare la bottarga più cara d’Italia e forse la più costosa al mondo ai fortunati avventori del chiosco sul mare che dal 1300 custodisce il segreto della preparazione di questa prelibatezza.
Quella di Tortolì è una cooperativa fondata da tredici pescatori, alcuni Tortoliesi e altri di origine ponzese, arrivati ad Arbatax, la “cattedrale” naturale sarda, alla fine del 1800. Nel corso degli anni i pescatori hanno creato e sviluppato anche forme di lavoro alternative come la mitilicoltura, l’ostricoltura e l’acquacoltura.
La storia della bottarga, eccellenza della Sardegna
Tra le eccellenze gastronomiche italiane, la bottarga è un alimento costituito dalle uova di pesce che vengono salate ed essiccate. La variante più classica viene ricavata dalle uova del muggine, mentre l’altra da quelli di tonno: i due prodotti differiscono tra loro sia per il colore che per il gusto, più deciso nella bottarga di tonno.
I procedimenti per la preparazione della bottarga sono antichissimi: risalgono a prima dell’Impero romano s di dice arrivino addirittura dall’Egitto, dove sono stati ritrovati dei geroglifici che raffiguravano proprio questo processo di trasformazione. Per ottenere un prodotto di qualità non basta una materia prima eccellente, ma è necessario padroneggiare l’arte della salatura e stagionatura delle uova di pesce.
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