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Il salvataggio della mucca finita in un pozzo di 15 metri: video

L’eccezionale intervento dei Vigili del Fuoco di Montella (Avellino): un argano speciale per salvare una mucca finita in un pozzo di quindici metri

Una brutta avventura che si è fortunatamente conclusa nel migliore dei modi: una mucca è finita in pozzo profondo 15 metri, e soltanto un inedito intervento dei Vigili del Fuoco ha permesso di portare l’animale in salvo.

Il fatto è avvenuto in località Bagno della Regina, in provincia di Avellino: il grande bovino, del peso di circa cinque quintali, è stato estratto dal pozzo grazie all’uso di uno speciale argano.

La mucca finita nel pozzo

L’allevatore ha subito allertato i soccorsi: la richiesta di aiuto è stata raccolta dai Vigili del Fuoco del distaccamento di Montella (Avellino), che hanno inviato una squadra sul luogo dell’incidente, in località Bagno della Regina. Una delle sue mucche, un bovino del peso di cinque quintali, è caduta in un pozzo piuttosto stretto, profondo quindici metri.

Dopo molte ore di lavoro, i vigili del fuoco sono riusciti ad imbracare l’animale e portarlo in salvo. Le complicate manovre del salvataggio sono state eseguite grazie a uno speciale argano inviato dal Comando provinciale di Avellino, in grado di sollevare l’animale e trasportarlo in sicurezza per tutta l’altezza del pozzo.

L’animale, infangato ma completamente illeso, è stata trasportato fuori dal pozzo con gli occhi coperti da un panno, in modo da essere traumatizzato il meno possibile dalle complicate operazioni di imbracatura e salvataggio.

La mucca – un esemplare piuttosto piccolo, nonostante la mole – è stata quindi ripulita dal fango e ispezionata, per verificare il suo stato di salute: una volta assodato che era perfettamente illesa, è stata riportata al pascolo.

Attimi di paura per l’allevatore, che ha ringraziato i Vigili del Fuoco per la prontezza dell’intervento e anche per essersi dimostrati determinati nel portare la mucca in superficie senza arrecarle alcun danno.

L’eccezionale intervento di salvataggio della mucca nell’Alta Irpinia, nonostante si sia dimostrato più difficoltoso di quanto inizialmente previsto, permette di scrivere una storia a lieto fine per il bovino e per il suo allevatore.

Il caso dello stambecco delle Dolomiti

Incidenti come quello di Bagno della Regina sono eventi piuttosto comuni per le mucche, che spesso finiscono vittime di pericolose cadute che vedono protagonisti pozzi, declivi o – nei casi peggiori – dirupi.

Salvare un grande animale da una situazione pericolosa è sempre complicato, e non soltanto perché la mole complica inevitabilmente le operazioni di recupero.
Nel caso dello sfortunato stambecco delle Dolomiti, che a differenza della mucca di Avellino non ce l’ha fatta, il tentativo di salvataggio ha coinvolto non soltanto i Carabinieri Forestali e i Vigili del Fuoco, ma anche un medico veterinario.

Il povero stambecco ferito, avvistato da un guardiaparco di Cortina D’Ampezzo e dai Carabinieri forestali, aveva ingoiato una scatoletta di tonno arrugginita, probabilmente lasciata da un escursionista, che impediva all’animale di muovere la lingua e dunque di nutrirsi.

Ferito e ormai malnutrito, lo stambecco è stato anestetizzato e la scatoletta di tonno rimossa: l’animale sembrava pronto a tornare alla sua vita, ma purtroppo è morto poche ore dopo l’intervento, forse per effetto della grave malnutrizione.

Gli animali, selvatici o da allevamento, che condividono i propri spazi con quelli destinati alle attività umane sono inevitabilmente soggetti a incidenti come quello capitato alla mucca di Avellino: lo sanno bene gli allevatori, specie se hanno a che fare con animali come mucche, pecore e cavalli.

La vicenda dello stambecco delle Dolomiti, al contrario, parla di un incidente che non trova giustificazioni. Come ha sottolineato Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno: “Chi abbandona rifiuti sulle nostre montagna dimostra di non aver compreso il valore e il pregio dell’ambiente dolomitico”, e tali comportamenti incivili possono arrivare a mettere a rischio l’esistenza stessa di parti importanti dell’ecosistema alpino.