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Salt Bae apre 3 nuovi ristoranti in Italia: l'annuncio ufficiale

L'annuncio è arrivato direttamente dal profilo ufficiale di Nusret Gökçe, ovvero Salt Bae: l'imprenditore turco aprirà tre nuovi locali in Italia

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Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Salt Bae aprirà ristoranti in Italia

Salt Bae pseudonimo di Nusret Gökçe, è uno degli chef e imprenditori più famosi al mondo. Nato in Turchia nel 1983, Gökçe è diventato celebre nel 2017 grazie a un video virale in cui lo si vede spolverare il sale su una bistecca con un gesto teatrale. Da questo è derivato anche il suo nome  inglese Sal Bae. Salt, infatti, significa “sale” mentre Bae è l’acronimo di “Before anyone else”, ovvero “Mettere il sale prima di chiunque altro”.

Il “re del sale” è diventato il fondatore della catena di ristoranti Nusr-Et, che oggi conta oltre 30 sedi in tutto il mondo, da New York a Dubai, da Londra a Doha. Il brand è sinonimo di lusso, con un menù che include carni pregiate come la famosa bistecca Tomahawk ricoperta di scaglie d’oro. Nonostante le polemiche e i prezzi elevati, i suoi locali attirano celebrità, influencer e appassionati di cucina. Quest’anno, Salt Bae ha annunciato nuove aperture sia all’estero sia in Italia. Tra le mete previste, oltre alla Cappadocia e a Città del Messico, ci sono tre città italiane.

Dove Salt Bae aprirà tre nuovi ristoranti in Italia

Salt Bae ha inaugurato nel 2010 il suo primo ristorante a Istanbul e quattro anni dopo, nel 2014, è stata aperta la seconda location a Dubai che ha raggiunto sin da subito grande fama. Da quel momento in poi la notorietà e il successo di Salt Bae sono stati in continua crescita. Ora dopo più di trenta sedi in giro per il mondo tocca anche all’Italia. L’annuncio è arrivato direttamente dai profili social di Nusret Gökçe, ovvero Salt Bae, che si è fatto filmare mentre firmava quelli che sembrano una serie di contratti. Il video condiviso è accompagnato da un testo che non lascia dubbi: “Ecco come entriamo nel 2025: Città del Messico, Roma, Milano, Cappadocia e Napoli.”

Le aperture italiane rappresentano un grande traguardo per il cuoco turco e la scelta di tre città come Milano, Roma e Napoli non è di certo casuale. In particolare, l’apertura di un ristorante a Roma era già stata anticipata lo scorso 20 giugno, quando Salt Bae aveva scritto sempre sui social: “Italia sei pronta? Stiamo aprendo un ristorante a Roma”. Anche su Milano c’erano già state un paio di anni fa indiscrezioni che annunciavano un’apertura in zona San Babila. In questo caso si era parlato come location a Palazzo del Toro, un complesso coinvolto in un grande progetto di rilancio. Poi però non si era saputo più nulla. In questo caso la notizia delle nuove aperture è avvenuta direttamente da Salt Bae ma non sono ancora stati resi noti i dettagli relativi alle sedi specifiche o ai quartieri in cui sorgeranno i nuovi locali. Le aspettative sono alte, e c’è grande curiosità su come Salt Bae adatterà il suo stile al contesto italiano, noto per una cucina tradizionale e di qualità.

Critiche e polemiche alle nuove aperture di Salt Bae

Dopo l’annuncio di queste nuove aperture le critiche non si sono fatte attendere. Come è già successo con altri progetti simili, come la catena Crazy Pizza di Briatore, anche i locali di Salt Bae sono al centro di molte polemiche. Nei social, ad esempio, molti romani hanno scritto: “Nun te volemo” lamentandosi dei prezzi esorbitanti dei suoi piatti. I suoi ristoranti, infatti, sono famosi per essere destinati a un pubblico di alto spendenti dato che servono carni pregiate come il wagyu e piatti come la Tomahawk con foglie d’oro.

Molti ritengono che il successo del brand sia basato più sul marketing e sull’immagine che sulla reale qualità gastronomica. Non è tutto: Salt Bae è stato al centro di polemiche per problemi legati al trattamento riservato ai dipendenti. Le principali critiche riguardano i turni massacranti e salari non adeguati.